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CURIOSITÀ

Ponte de… Barliario e il Diavolo

Era una notte buia e tempestosa…

Pietro Barliario è un giovane mago sprezzante e sprovveduto. La sua famiglia non gli ha fatto mancare nulla, fa parte della Salerno bene in tempi bui.
Ha studiato, il giovane Barliario. I suoi studi sono classici, i suoi interessi vanno sempre più ai fumi delle pozioni e alle combinazioni tra gli unguenti.
è un giovane che insegue il sapere e non si arrende alla miseria della vita umana.
Il diavolo gli è diventato amico.
Il suo interesse va per lo più alla vita lasciva, all’elisir di lunga vita, alle donne, che conquista con i filtri d’amore.

acquedotto Salerno

acquedotto Salerno

 

Il prezzo della magia

Ma si sa, la magia ha sempre un prezzo da pagare.

Quando si vende l’anima al diavolo, quando si usa un incantesimo per profitto personale, non esiste scampo. Questo Barliario forse non lo sapeva o ha fatto finta di dimenticarsene. Ma il diavolo non dimentica.
E così, questa strana collaborazione, ha fruttato alla nostra Salerno. Un monumento architettonico di importanza straordinaria, sia per la sua struttura che per la funzionalità.
Pensate ad una via Arce, ai piedi del monte Bonadies. Una zona nel Medioevo ancora incredibilmente rurale. Il popolino si sveglia dopo la notte di lampi e tempesta. Si ritrova un ponte di 21 metri sulla testa, lungo 650 metri con enormi archi ad ogiva.

L’opera è diabolica, non vi è dubbio per nessuno.

acquedotto di Salerno

La retta via

Non è chiaro per come e per cosa che Barliario ha un pentimento e vuole tornare ad un tratto sulla retta via. Non si sa per certo se la morte dei piccoli Fortunato e Secondino sia stata una vendetta del demonio. O forse lo sprono definitivo per il mago a cambiare vita.
Barliario invecchia in un attimo. Fissa per giorni il pavimento del suo laboratorio dove aveva trovato i corpicini inermi. Arriva scalzo e coperto di cenci al monastero di San Benedetto, ormai devastato dal dolore. Veglia e prega per il perdono per tre giorni e per tre notti, finché il volto del crocifisso non dà un segno, alzando gli occhi al cielo.
È lì che il mago pentito resterà per il resto dei suoi giorni, vestendo i panni del monaco.

via Arce oggi

Storie o leggende?

Varie incongruenze si avvicendano nella storia dell’acquedotto salernitano. Innanzitutto, come fa Barliario, nato nel 1055 da nobile famiglia salernitana, ad avere la giusta età per stringere un patto col diavolo e costruire lo stupefacente acquedotto nel IX secolo? E come fa ad assistere alla nascita del nostro acquedotto, sotto cui si riunirono nell’ XI secolo i quattro medici greco, latino, ebreo e arabo nonché origine di altra leggenda sulla nascita della scuola medica salernitana? (lo stesso in una notte buia e tempestosa)?
Lo stesso si sarebbe formato mago e alchimista anche frequentando gli studi di medicina proprio presso il giardino dei semplici. Per aumentare il mistero, le testimonianze dell’esistenza di questo personaggio sospeso tra storia e mito sono andate distrutte.
In seguito ad un incendio che ha colpito il monastero dei benedettini nel XVIII sec., i resti di Barliario e sua moglie, conservati poi nel Museo Diocesano, sono andati inspiegabilmente perduti.

Mito o realtà, fino al secolo scorso i salernitani badavano bene dal trovarsi in zona trincerone sul calar della sera. E ancora oggi lo chiamiamo “il Ponte dei diavoli”: saggezza popolare docet.

Ponte de… Barliario e il Diavolo ultima modifica: 2017-10-31T07:34:09+01:00 da Erika V Mogavero

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