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CURIOSITÀ

Storia di un vagabondo: il monastero di Sicignano degli Alburni

sicignano degli alburni

Non fu sempre abbandonato quel monastero…

Questa di cui stiamo parlando è un’area i cui abitanti già ben sanno di stare alla larga. Sicignano degli Alburni, nota per bellezza, per il contatto con la natura, per il delizioso entroterra, ha anche un tocco cupo nascosto. Si cerca di non parlarne più, si evitano solo alcune zone, e molti altri invece neppure credono ancora alla storia incatenata al vecchio monastero abbandonato.
Parliamo di un’imprecisata epoca medievale, in quell’epoca in cui avere fiducia verso il prossimo sembrava più facile, sembrava possibile.
Un vagabondo che girava tra le strade di Sicignano trovò dopo il suo lungo camminare qualcuno pronto ad accoglierlo. Lì nel vecchio monastero, i monaci aprirono le loro porte allo sconosciuto dandogli da mangiare, bere, un posto dove dormire. In cambio i monaci chiesero ch’egli si legasse alla vita del monastero come gli altri. Quindi di prendere i voti, seguire i precetti cristiani, lavorare negli spazi consentiti e condurre una vita umile.
Il vagabondo accettò. Probabilmente perché stanco della sua vita nomade, decise di unirsi ai monaci e di seguire i precetti religiosi, di affiancarli nelle preghiere, ed in cambio avrebbe avuto pasti e un tetto sopra la testa.

Il monastero di Sicignano

Il monastero di Sicignano

Quando l’amore spezza il laccio delle promesse…

Non da poco di certo, se non fosse che quella non era l’indole del vagabondo.
Un giorno incrociò lo sguardo di una ragazza, e da quel momento il suo pensiero fu rivolto verso di lei. La distrazione prese il sopravvento e il giovane vagabondo, monaco di Sicignano degli Alburni, dimenticò la rigidità delle regole del monastero. Caparbio e accecato da questo pensiero il ragazzo trovò il modo per sgattaiolare fuori dalle mura e riuscì a incontrare di nuovo la giovane che l’aveva colpito, rubandogli i pensieri e il cuore per molte sere.
Fu così che inaspettatamente nacque una storia d’amore all’esterno delle mura del monastero. La giovane si lasciò travolgere dalla passione e lui, che aveva volutamente ignorato quelle promesse fatte ai monaci, d’aver preso i voti, di condurre una dignitosa vita di castità in cambio, si lasciò andare tra le braccia dell’amata.
Ma come spesso accade basta una lieve disattenzione per mandare all’aria settimane di bugie. Se per molto tempo i due erano riusciti a tenere nascosta la relazione, ben presto questa saltò fuori.

La maledizione del monastero

La maledizione del monastero

La punizione letale

I monaci riconobbero nella fanciulla le fattezze della strega. Condannandola a morte per il reato di stregoneria affermarono che fosse tutta sua la colpa del motivo per cui il giovane avesse infranto le sue promesse lasciandosi andare alle debolezze della carne e a un sentimento, quale l’amore.
Dopo che la giovane al rogo, bruciata dalle fiamme, il ragazzo fu dilaniato dalla sofferenza e dal dolore. Poter per lui continuare la vita nel monastero, sotto i precetti cristiani, in contatto costante con coloro che avevano strappato via l’unica fonte di sollievo della sua esistenza, l’unica fonte d’amore. Era impossibile. Il giovane monaco vendette l’anima al diavolo, gesto estremo che lentamente, come il suo dolore, lo dilaniò e lo condusse alla morte. Ma prima di morire solo una maledizione fu lanciata su quel posto. Su quel monastero.
Che tutti i monaci vivessero una morte violenta, e che chiunque avesse osato metter piede in quel monastero sarebbe inaspettatamente morto. Ancora vige infatti fra quelle mura abbandonate del monastero la leggenda. Infatti nessuno è più ritornato dopo aver visto i primi effetti che la maledizione del giovane vagabondo innamorato, con le vesti del monaco, aveva scagliato a chiunque avesse messo piede in quel luogo ormai maledetto, che aveva maledetto la sua vita, e aveva inciso sulla morte della sua amata.

Storia di un vagabondo: il monastero di Sicignano degli Alburni ultima modifica: 2017-09-20T08:18:02+02:00 da Francesca D'Elia

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