Tra finzione e realtà, i teatri sono luoghi ricolmi di magia dove l’uomo sperimenta se stesso e le sue capacità di conoscere un mondo incredibile. Come una piccola finestra che si affaccia su un paradiso incantato, andare a teatro permette allo spettatore di addentrarsi in un labirinto di risate, pianti ed emozioni. A Salerno, il Teatro Verdi domina la scena, incoronandosi giustamente per la sua grandiosa maestosità e vibrante esistenza. Quindi, scopriamo assieme cosa si nasconde dietro un sipario regale.
Un teatro in cerca di luoghi
La nascita del Teatro Verdi risale al 1845. In quel momento, la città era bisognosa di un teatro a seguito della sfortunata chiusura del teatro di San Matteo. Inizialmente, il Decurionato scelse il largo della Barriera adiacente a Piazza Portanova. Nonostante un iniziale entusiasmo, il progetto si rivelò troppo dispendioso e l’ente preferì erigerlo nella zona di Santa Teresa, dando carta bianca all’architetto Ulisse Rizzi. Tuttavia, l’approvazione per i lavori tardò ad arrivare ed entrò in scena il neosindaco Matteo Luciani. A cavallo della nascita del Regno d’Italia, il sindaco permise l’inizio dei lavori. Gli architetti Antonio D’Amora e Giuseppe Manichini presero le redini dei lavori. Similmente al Teatro di San Carlo di Napoli, il Teatro Verdi si disegnava sullo sfondo salernitano. Invece, il pittore salernitano Gaetano D’Agostino che curò attentamente e con passione la decorazione del teatro.
Le potenti voci di un teatro
In un susseguirsi di appalti e lavori decorativi, il 15 aprile del 1872 prese vita l’opera il Rigoletto di Giuseppe Verdi. Successivamente, nel 1901, il teatro prese il nome del famoso compositore che, indubbiamente, sarebbe stato fiero di codesta costruzione. Negli anni, le opere messe in scena al Teatro Verdi stupirono i cittadini. In seguito, nel 1881, La traviata incanta gli spettatori, nel 1997 invece è il turno del Falstaff che inaugura la stagione lirica contemporanea. Gli attori che ne hanno solcato il palco, svelandosi dietro il sipario rosso, sono importanti a livello internazionale. Ad esempio, Marcelo Alvarez, Renato Bruson, Alexei Volodin, Martina Serafin e Nikolaj Luganskij. Di altrettanta importanza, sono le orchestre, anche internazionali che vi si sono esibite. E poi, nel momento in cui si affievoliscono le luci, il Teatro Verdi illumina lo scenario con le sue stelle.
Il Teatro Verdi continua a vivere oggi
Come in tempio antico, attraversando il foyer del Teatro Verdi si avverte un senso di misticismo e immutato rispetto. Oggi, la stagione lirica è emozionante come quando il Teatro venne aperto. Dal 10 al 13 ottobre toccherà a Massimo Ranieri esibirsi a Salerno, per ricominciare, il 30 ottobre con il Trovatore fino al 3 novembre. Il 30 novembre, invece, l’Orchestra di Piazza Vittorio all’opera allieterà le orecchie degli spettatori. Così, le varie sfaccettature musicali trovano una casa per manifestarsi, tra le note della musica sinfonica la produzione romantica e versista italiana. Serate da non perdere. E di contorno, ma non meno importante, il Teatro Verdi offre una immersione completa nella passione artistica, addolcendo la vita umana con un tocco di eleganza e cultura che sembra mancare ai nostri giorni.