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Storia

Isabella Villamarina: la principessa che giocava con il destino

Isabella Villamarina - Strada con sole

Le figure femminili formano una vera e propria costellazione brillante nella storia salernitana. Da Trotula De Ruggero a Sighelgaita, da Elvira Notari ad Olga Schiavo. Si potrebbe dire che la lotta per l’emancipazione, nei fatti, è passata anche nella nostra città. Nel limite storico delle loro possibilità, ciascuna di loro ha saputo eccellere e prevalere. A questo folto e orgoglioso gruppo di donne si aggiunge anche una principessa tormentata ma forte come una leonessa: Isabella Villamarina.

Isabella Villamarina, nota nel sud Italia per le sue innumerevoli qualità

Acculturata, vivace, l’ultima. Isabella, figlia del conte di Capaccio e Grande Ammiraglio del Regno, è nata nel 1503 a Napoli. Ma queste informazioni scarne non bastano a racchiudere il grande personaggio che rappresentò all’epoca. Dopo aver ereditato i feudi di suo padre, Isabella li rese grandi. In Puglia, in Basilicata e in Calabria, correva voce della bella principessa, forte e intelligente che rese questi territori un flusso di cultura e sapienza. Nessuna descrizione fu mai più adatta. Attorno a lei, difatti, si riunirono poeti e letterati di tutta Italia, incuriositi dal personaggio femminile di cui tanto si parlava. Fece della sua intelligenza e curiosità uno strumento comune, a cui tutti potevano attingere. Salerno divenne così il punto nevralgico della cultura grazie alla figura di Isabella, così piena di vita e di ingegno.

Isabella Villamarino, i sentieri del castello medievale
Sentieri e passaggi segreti conducono alla torre nord del Castello Arechi.

Il matrimonio dal doppio filo

Nel 1516, Isabella si sposò con Ferrante Sanseverino, con il permesso del re Ferdinando. Dopo essersi congiunta in matrimonio, per unire le due dinastie, angioina e aragonese, mantenne intatta la bontà e l’animo altruista. Entrambi i fanciulli resero omaggio al loro precettore Pomponio Gaurico, dedicandosi alla musica, al teatro e alla corte di intellettuali. Per Isabella furono scritte indubbiamente molte canzoni ma, in particolare, si ricordano i versi di suo marito Ferrante. Il loro amore era forte e sembrava non cedere di fronte a nulla. Innumerevoli personaggi di spicco attraversarono la loro dimora salernitana, infatti, si ricorda anche Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, che rimase estasiato alla vista di ciò che i coniugi avevano creato. Non solo la cultura impregnava la corte salernitana, ma si fece festa con fuochi artificiali e lauti festeggiamenti. Il destino, tuttavia, era ormai pronto a giocare le sue carte.

Isabella - Banchetto rinascimentale

Isabella e Ferrante: la travagliata storia degli ultimi principi

Crudele, a volte, il destino. E la stessa crudeltà può provenire dagli amici più stretti, come nel caso di Isabella. Fu Don Pedro da Toledo ad accusare i principeschi coniugi di eresia, sbugiardandoli anche di fronte ad un altro caro amico, l’imperatore Carlo V. Se, fortunatamente, Ferrante riuscì a fuggire a queste infamanti accuse, Isabella si ritrovò senza i beni e senza il suo palazzo. Sola ma non impaurita. Costretta a trovare rifugio altrove, abbandonando la città di Salerno, fu sottoposta a stremanti interrogatori e abusi. Le furono fatte però, domande a cui lei, candida e innocente, non poteva dare una risposta e così, travolti anche loro dalle furie religiose, non poterono mai più riabbracciarsi, divisi da motivi a loro estranei. Isabella morì a Madrid, poco dopo aver ottenuto il permesso per tornare nei suoi amati territori che porteranno sempre il suo ricordo.

Isabella Villamarina: la principessa che giocava con il destino ultima modifica: 2019-07-04T09:00:09+02:00 da Elena Morrone

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