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CURIOSITÀ

Dai sogni rivelatori alla tomba dell’Evangelista: la favola del povero Enrico

Cripta San Matteo

La Scuola Medica Salernitana ancora al centro delle leggende locali

Che Salerno abbia sempre avuto un tocco di magia è cosa ormai abbastanza nota. Ciò che ci continua a sorprendere è lo sbucare dietro l’angolo di molte più leggende di quante se ne possano immaginare!
In realtà gli “angoli” di cui parliamo sono proprio quelli del Centro Storico, che è intriso di incantesimi e pozioni. Il fatto che lo sia dipende tantissimo dalla fama della Scuola Medica Salernitana che, essendo sorta in un periodo delicato in cui c’era una linea sottile tra la scienza, l’alchimia e la magia, ha lasciato non pochi puntini sospensivi.
C’è anche da dire che gli stessi che passavano per Salerno per cercare una cura ai propri mali non sapevano a cosa andassero realmente incontro poiché come ben sappiamo non vi era tecnologia tanto utile per lasciare un feedback!
Ma quel che è certo è che la Scuola Medica Salernitana aveva un’eco molto potente in tutta l’Europa e non solo. Ma qui, all’interno di questa leggenda, rimaniamo nei confini europei, poiché il povero Enrico di cui stiamo per raccontare proveniva dalla Germania.

Mosaico nel Duomo

Mosaico nel Duomo

 

Sfigurato dalla lebbra, un viaggio alla ricerca di una cura

Proprio in virtù di ciò che si diceva sulla Scuola Medica Salernitana il principe tedesco Enrico si recò qui in Campania per cercare guarigione. La sua condanna era la lebbra, che nel giro di poco tempo consumò il suo corpo e lo ridusse completamente trasformato. Ecco perché l’appellativo che gli vien dato è “povero”, in quanto persona sfortunata.
Quindi il povero Enrico ormai irriconoscibile, che se prima era circondato d’amore da parte del suo popolo adesso suscitava solo pietà e tenerezza, bussò alle porte di Salerno sperando che la competenza dei medici di rilievo mondiale potesse provvedere concretamente a risolvere questo dramma.
Prima di fare questo passo decisivo accadde però qualcosa che convinse Enrico a muoversi verso la città della medicina per eccellenza… Enrico fece un sogno.

Il povero Enrico, probabilmente per una visione o semplicemente per l’aggravarsi della malattia, fece un sogno orrendo. Il diavolo gli comparve sotto le vesti di medico e gli disse quale fosse la cura adeguata per guarire dalla lebbra e far sì che il suo aspetto tornasse come quello di un tempo.

Duomo di Salerno

Duomo di Salerno

 

Il sogno, la disperazione e l’amore della giovane Elsie

Il demonio che pareva avere l’aspetto di un medico suggerì al principe tedesco di fare un bagno nel sangue. Non il sangue di un animale sacrificale, o di qualsiasi nemico potesse affrontare, no. Parliamo del sangue di una vergine.
La soluzione da trovare allora è non poco difficile! Enrico dal buon cuore non avrebbe mai sacrificato una vergine per la sua guarigione, e sapeva che mai nessuna si sarebbe offerta in una così terribile procedura per salvarlo.
In realtà il principe dalla Germania non sapeva che c’era una fanciulla che segretamente provava qualcosa per lui. In nome dell’amore la giovane e bellissima Elsie, decise in seguito alla rivelazione del sogno del povero Enrico, di sacrificare la sua vita per quella dell’amato.
Poiché Enrico mostrava ancora titubanza nei confronti di una scelta così forte da parte di tale donna di lui innamorata egli decide di provare come ultima spiaggia prima di un gesto estremo la via per Salerno…

San Matteo

San Matteo

 

L’attesa e il miracolo di San Matteo

Pare che quando il povero Enrico bussò alle porte della Scuola Medica Salernitana, che allora si trovava nell’area dove oggi vi è San Pietro a Corte, i medici si fecero aspettare.
Quest’attesa fu provvidenziale in realtà. Il principe Enrico disperato, la disperazione di chi è a un passo dal conoscere il responso finale e in realtà si ritrova ad aspettare, si reca nella Cattedrale di San Matteo e scoppiando in lacrime si rivolge all’apostolo accovacciandosi sulla sua tomba.
Durante le sue accorate preghiere l’evangelista Matteo concesse la grazia al povero Enrico, non più povero ormai ma ricco di salute e di misericordia! Sul suo volto nessun segno della lebbra e il suo corpo era in salute. La felicità che gli pervase e la gratitudine per la grazia fecero in modo che il principe Enrico decidesse di sposare Elsie. Senza il suo supporto e il suo amore segreto egli probabilmente non avrebbe mai messo piede a Salerno e non sarebbe mai accaduto il miracolo! …inoltre non avremmo senza Elsie non avremmo avuto questa bella storia da raccontare sulla nostra città e sul suo protettore.

Dai sogni rivelatori alla tomba dell’Evangelista: la favola del povero Enrico ultima modifica: 2018-03-01T10:07:44+01:00 da Francesca D'Elia

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