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La saga del brigante Nardantuono ad Olevano sul Tusciano

Cattura del brigante Nartantuono

Amme pusate chitarre e tammure, pecchè sta musica s’ha da cagnà. Simme brigant’e facimme paura e ca sch’uppetta vulimme cantà. Così recita la canzone più famosa del gruppo Musicanova, inneggiando alle lotte dei briganti a seguito dell’Unità d’Italia. Tra le nostre montagne, si annidavano i briganti, come Nardantuono, registrati sui libri di storia come criminali ma, in realtà, portatori di ideali e di sogni che volevano un Sud diverso. Protagonisti del periodo postunitario, rivivranno il 4 agosto ad Olevano sul Tusciano.

L’incredibile saga del brigante Nardantuono

Era il 2005 quando La saga del brigante Nardantuono inizia a prendere forma. Negli anni ha accolto sempre più turisti e appassionati, diventando uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti. Con la magia di una location storica, ovvero l’incantevole anfiteatro naturale di Cannabosto, nella località Salitto, La saga del brigante Nardantuono riporta a galla storie passate, circondate di un fascino misterioso e magnetico. Non a caso, infatti, la storia del brigantaggio è sempre stata cara alle nostre terre e ha sempre evocato un certo orgoglio meridionale. Quest’anno, il 4 agosto si inizia alle ore 18.00, sfruttando la luce del tramonto per la rievocazione storica e, alla fine, i prodotti tipici locali e la birra artigianale saranno accompagnati da musica popolare, in un connubio perfetto di storia, festa e cibo. Non vi resta che partire!

Nardantuono - Rapimento del giovane

Nardantuono: la storia di un brigante misterioso

Le storie del brigantaggio si intrecciano le une con le altre e creano un’interessante rete narrativa. La rappresentazione teatrale che andrà in scena racconta le vicende di Antonio di Nardo e del rapimento del sacerdote Giuseppe Olivieri. E’ proprio grazie a quest’ultimo e al suo diario personale che si hanno notizie sul leggendario brigante Antonio di Nardo, detto Nardantuono. La sua importanza si riflette ancora oggi ad Olevano sul Tusciano, con la Grotta di Nardantuono, che si erge come bandiera di un ricordo del glorioso passato. Un’altra storia messa in scena sarà quella del rapimento da parte dei briganti di Berniero, un giovane ragazzo di Olevano sul Tusciano. L’ultima, invece, farà rivivere la figura del brigante di Campagna Antonino Maratea, detto Giardullo. Le tre storie svolgeranno il ruolo di protagonista di una giornata unica e imperdibile.

Nardantuono - Scena con la guardia

Olevano sul Tusciano: un set storico naturale dal passato glorioso

Il paesino di Olevano sul Tusciano è appollaiato vicino al fiume Tusciano e il monte Raione lo separa dalla vicina Campagna. La storia scorre nelle vie del paese e un esempio emblematico è il Castrum Olibani, il castello longobardo sul monte Castello. Con le sue torrette e le cinte di mura, conserva un ricordo nostalgico dei tempi che furono. Circondato dal Parco Regionale dei Monti Picentini, deve il suo nome all’ulivo, prodotto che regna incontrastato nell’economia del paese. La Grotta di Nardantuono, invece, trova le sue origini dall’erosione dell’acqua e rende omaggio al brigante dall’animo leggendario, dipinto quasi come un Robin Hood del XIX secolo. L’occasione migliore per riviverlo sarà proprio la Saga del brigante Nardantuono, celebrazione di uno stralcio importante della nostra storia troppo spesso, ingiustamente, passato inosservato e in secondo piano. Pronti a cambiare musica?

La saga del brigante Nardantuono ad Olevano sul Tusciano ultima modifica: 2019-08-02T09:00:34+02:00 da Elena Morrone

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