Siamo nel Cilento alla scoperta della sorgente del fiume Sammaro e della sua quiete. Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni riescono sempre a stupire. Inoltriamoci attraverso l’impervio tratturo!
La grotta di Jacopo
La bellezza incontaminata dei Monti Alburni merita la denominazione “Dolomiti del Sud” per la conformazione carsica ricca di grotte, cascate, fiumi e laghetti. Qui al di sotto del borgo medievale Sacco Vecchia defluisce la sorgente del Sammaro, caratteristica per la sua gola profonda. Luogo dove il corso del fiume e la storia della città di Sacco hanno inizio. Infatti, durante la preistoria l’homo habilis ha prediletto le grotte del fiume Sammaro per trovare riparo dalle belve e per cibarsi della lussureggiante vegetazione con le sue limpide acque. La grotta è nota agli abitanti come Grotta Grande di Sacco oppure Grotta di Jacopo. Costituisce un importante patrimonio naturale che meraviglia con la sua semplice bellezza.
Sentiero per le gole della sorgente del Sammaro
Per raggiungere la grotta bisogna discendere per 2km il tratturo antico, ben protetto dalla folta vegetazione. Pianta caratteristica del clima mediterraneo che predilige i suoli argillosi, come in questo caso, è il cerro. La discesa culmina ad un bivio dove poter scegliere se proseguire il cammino lungo il fiume Sammaro oppure rilassarsi alle gole della sorgente. Qui le falde del Monte Motola conservano intatte la quiete, disturbata solo dall’incessante scorrere delle acque. Suono che scompare quando alzi gli occhi verso le rocce che fungono da specchio ai mini riflessi delle onde.
Curiosità: il cerro è una quercia sacra
Le querce erano gli alberi prediletti dagli antichi. Infatti, possedevano ben due ninfe: le driadi e le amadriadi. Le prime ninfe avevano la facoltà di allontanarsi dall’albero; mentre le seconde non potevano siccome, non appena si allontanavano, la quercia moriva con essa. Ma le amadriadi, visto la longevità delle querce, erano considerate immortali. Il cerro può raggiungere fino a 35-38 metri di altezza.