Natale nel Cilento: fra riti e tradizioni, una simbologia dal sapore magico

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Natale nel Cilento: fra riti e tradizioni, una simbologia dal sapore magico

Natale nel Cilento - presepe

Dalla tradizione della ‘fòcara’ alla formula contro il ‘malocchio’: ecco il Natale nel Cilento. Alla scoperta di tradizioni antiche e mai dimenticate. Perché ogni festività, per i cilentani ha un suo valore. Ad ognuna di essa sono legati riti che arrivano da lontano. Particolarmente viva, è l’usanza di accendere un grande fuoco nelle piazze principali o davanti alle parrocchie, la notte in cui la chiesa ricorda la nascita di Gesù.

La Natte di Natale fra antiche credenze e magia popolare

Per il suo alto valore simbolico, la Notte di Natale cela sotto le sue lievi luci un alone magico. Per antica tradizione è la notte in cui le ‘nonne’ hanno tramandato la formula per il ‘malocchio’ alle nuove generazioni.

Natale nel Cilento - tramonto (foto di Giuseppe Conte)
Nasce un connubio indissolubile che a tratti abbandona la visione canonica legata alla sfera cristiana ma che, nel suo complesso, evoca legami probabilmente ben più arcaici i cui significati a noi sfuggono. Utilizzato per ‘liberare’ da fastidiosi ‘mal di testa’, in passato è ritenuta una vera formula di guarigione. Se nelle regioni dell’Italia Meridionale è stata una pratica molto diffusa, oggi sopraffatta dal tempo, il Cilento riesce per certi versi a contrastare la modernità. Così l’antica formula, seppur nella mente di pochi, ancora rimane viva. Non è possibile conoscerla perché intrinseca di una promessa: l’utilizzo solo in caso di richiesta e necessità e mai svelata se non nella notte stabilita!

Le focare di vigilia

Le fòcare che si accendono il giorno della vigilia racchiudono un significato profondo con radici ben anteriori alla concezione moderna. Basti pensare che le sue scintille sono state fondamentali per lo sviluppo della civiltà. Così ha mantenuto il suo carico identificativo in diverse religioni e in più occasioni durante l’anno. Ecco che a Natale rappresenta la vita nascente e illumina la notte che accoglie la venuta di Gesù. Nelle piazza dei piccoli centri del Cilento, diventa momento aggregativo. Ogni comunità conserva la sua tradizione. Ai piedi del Cervati, a Piaggine, la Notte Santa si illumina al chiaror delle fòcare: i rioni ‘a tempa, i coste, i monaci e a chiazza accendono i loro grandi falò. A Mandia, invece, nell’entroterra di Ascea, arde la ‘fochera’. In quei centri dove la tradizione era ormai scomparsa, si ripristinano vecchie usanze: a Galdo (Pollica), da alcuni anni ritorna in piazza la fòcara di Natale.

Natale nel Cilento: il pungitopo, il muschio e gli elementi naturali

L’8 dicembre, secondo una consolidata consuetudine, la percezione del Natale era tangibile in tutte le case. Sui davanzali o sul camino comparivano i primi rametti di pungitopo.

Natale nel Cilento - pungitopo (foto tratta da wikipedia)
I colori, il verde e il rosso, richiamano l’aria natalizia. Fin da tempi remoti, le sue ‘bacche rosse’ sono simbolo di ricchezza, protette dalle pungenti diramazioni che rievocano proprio ‘la protezione’. Tuttavia non è l’unica pianta a rievocare il Natale. Talvolta è presente anche il muschio. Posto sull’uscio di casa, anch’esso è ben augurante. E’ un ‘segnale’ di buon auspicio. Solo in tempi relativamente tardi in Cilento compaiono il presepe e l’albero, segni della evoluzione sociale e di più floride condizioni economiche. Oggi ancora sopravvive una parte delle numerose tradizioni presenti in passato; altre restano confinate nella memoria.

Natale nel Cilento: fra riti e tradizioni, una simbologia dal sapore magico ultima modifica: 2018-12-20T09:00:36+01:00 da Giuseppe Conte

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