La Rotonda di Fratte, la chiesetta che a stento si nota attraversando la via di percorrenza che da Salerno porta verso Baronissi. Una chiesa a completare il “villaggio” svizzero.
Sita nell’omonima via dei Greci, era stata costruita in prossimità delle cotoniere Schlaepfer & Wenner.
All’arrivo degli imprenditori svizzeri, i salernitani poco ne tolleravano le usanze e il credo protestante.
Gli ospiti ”comprarono” i favori dei cittadini finanziando la costruzione della cappella di Santa Maria dei Greci.
L’architetto milanese Fumagalli si occupò del progetto tra il 1853 ed il 1855.
In realtà, la cappella è solo la parte superiore. Quella accessibile con un paio di rampe di scale che salgono lateralmente.
Il piano inferiore, a livello stradale, era un laboratorio collegato alle attività delle industrie.
Neoclassico in via dei Greci
Più che una Chiesa, sembra un piccolo tempio. La struttura cilindrica sovrastata da una cupola le da il nome con cui è conosciuta: la Rotonda di Fratte, appunto.
L’ingresso, un portale in legno, è protetto da quattro colonne che danno sulla strada.
Durante il periodo in cui gli Svizzeri si stanziarono a Salerno, si impegnarono sempre a promuovere l’economia locale. I materiali di fattura della struttura provenivano dalle aziende della zona, come la ghisa delle colonne prodotta nelle vicine fonderie Pisano.
Nel 1856 fu benedetta dall’Arcivescovo di Salerno e aperta al pubblico, ma è poi andata in declino insieme a tutta l’attività sull’Irno.
Durante la seconda guerra mondiale fu danneggiata e il terremoto dell’80 la rese definitivamente inagibile.
Restaurata, oggi è destinata ad incontri di culto tra cui la novena dell’Assunta, a cui la cappella è dedicata, che si svolge a partire dal 6 Agosto.