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La linea Sicignano Lagonegro che viaggiava nel Vallo di Diano

Linea Sicignano Lagonegro - Una vecchia locomotiva

I treni sono un’invenzione meravigliosa. Il mio amore di sempre. Viaggiare in treno significa vedere la natura, gli uomini, le città, le chiese e i fiumi, insomma, la vita. Così diceva Agatha Christie e indubbiamente non sbagliava. Salire su un vagone e lasciarsi guidare dalla locomotiva ha un che di avventuroso ed eccitante. Indubbiamente, è un modo per conoscere appieno i territori. Purtroppo, le linee ferroviarie vengono abbandonate a loro stesse ma se ne conserva il ricordo. E infatti, come dimenticare la linea Sicignano-Lagonegro?

Un viaggio lungo 127 anni sulla linea Sicignano-Lagonegro

Inaugurata nel 1892, la linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro parte dalla Campania per ricongiungersi con la Basilicata. La sua storia è un susseguirsi di tratte aggiunte anno dopo anno. Difatti, la prima ad essere costruita fu quella che collegava Sicignano degli Alburni a Sala Consilina, nel lontano 1886. Secondariamente, la tratta si estese fino a Sassano e in seguito arrivò a Casalbuono. Infine, nel 1892 la tratta raggiunse Lagonegro. Ciò faceva parte di un progetto maestoso: fornire un collegamento tra la Campania e Reggio Calabria. Sfortunatamente, la linea Sicignano-Lagonegro ebbe una sorte crudele. Nel 1987, a causa dei lavori alla linea Battipaglia-Metaponto, decisero di chiudere la linea. Ma non fu mai più riaperta. Nonostante collegasse innumerevoli paesini del Vallo di Diano, passando per Petina, Polla, Padula e Sala Consilina, la ferrovia è ad oggi abbandonata a se stessa.

Il Vallo a bordo di un treno: la linea Sicignano-Lagonegro come guida

In un susseguirsi di gallerie e ponti, la linea Sicignano-Lagonegro sembra elevarsi a guida turistica della zona. Attenta a non far perdere nessun dettaglio interessante, la tratta che collega i due luoghi attraversa la zona del Vallo. Dopo aver attraversato un viadotto in muratura sul fiume Tanagro e svariate gallerie, si giunge nei pressi di Auletta. Qui, il viadotto, con i suoi 30 archi e 400 metri, incanta per la sua bellezza e perfetta coesione con l’ambiente circostante. In altre parole, nulla ha da invidiare ad un quadro suggestivo. E così, il percorso segue quietamente il disegno delle montagne del Vallo, fino a giungere a destinazione. Con il suo retrogusto antico e denso di storia, quale modo migliore per curiosare in giro?

Una lotta senza fine per la locomotiva

Lo sbuffare prepotente della locomotiva della linea Sicignano-Lagonegro purtroppo non rimbomba più tra gli alberi. Ciò, oltre ad aver causato innumerevoli danni economici, ha svalutato il territorio stesso. Non è facile raggiungere i luoghi incantati del Vallo che sempre più vengono tagliati fuori dal mondo turistico. Eppure, come dimenticare le Grotte di Pertosa o la Certosa di Padula? La ridente Sala Consilina o i paesi vicini? Fortunatamente, c’è chi se ne ricorda. Il Comitato per la Riattivazione della linea Sicignano-Lagonegro si battersi ferocemente per ridare una meritata speranza a questi territori. Dal 2012, infatti, il Comitato tenta di valorizzare l’importanza di un collegamento del genere che non solo produrrebbe introiti, ma fomenterebbe i collegamenti del Sud, troppo spesso abbandonati a loro stessi. Quindi, è ora di far sbuffare di nuovo quella locomotiva, di far viaggiare di nuovo quel treno.

La linea Sicignano Lagonegro che viaggiava nel Vallo di Diano ultima modifica: 2019-10-04T09:00:13+02:00 da Elena Morrone

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