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Vallo di Diano e Alburni

La Certosa di Padula: un regalo di Tommaso II Sanseverino

Cortile della Certosa di Padula, in un giorno nuvoloso

Un luogo di pace e di preghiera, di riposo dell’anima e del corpo. La Certosa di Padula è indubbiamente circondata da un’aura di tranquillità che investe il visitatore appena solca l’ingresso. Con i suoi colori opachi, circondata dal silenzio di un borgo incantato e dalla natura incontaminata, si installa nel territorio del Vallo di Diano e, conservando la fama di prima certosa in Campania, ancora oggi è una meta di incredibile e affascinante bellezza e riverente sacralità.

La nascita della Certosa: una donazione astuta per la politica

Tommaso II Sanseverino, nel lontano 1306, diede ordine di iniziare i lavori per edificare la struttura della Certosa di Padula. L’occhio attento del priore della Certosa di Trisulti ne seguì i primi sviluppi, permettendone i fasti che oggi si possono vedere. Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano donò poi la costruzione all’ordine certosino, di rigorosa religiosità. Fu una scelta politica, dovuta all’origine francese dell’ordine poiché nel Regno di Napoli governavano gli Angioini che vantavano natali francesi, così come l’ordine fondato da San Brunone. Per ingraziarsi la famiglia angioina, Tommaso II Sanseverino giocò d’astuzia. Egli la regalò ai Certosini, che ne curarono l’aspetto e l’anima stessa del luogo.

Ingresso principale della Certosa di Padula

La Certosa di Padula: un luogo di culto e di passaggio

Per la vastità della Certosa e i suoi anfratti particolari, come le scale a chioccola che si snodano al suo interno, divenne un luogo di pellegrinaggio nel XVI secolo. Non si può affatto dimenticare che la Certosa ospitò personaggi illustri come Carlo V che, infatti, trovò ristoro nella Certosa nel 1535, mentre tornava dalla conquista della città di Tunisi. Le leggende narrano che in questa occasione i monaci, per festeggiare la vittoria e l’arrivo di un personaggio di un calibro così elevato, prepararono una frittata dalle mille uova. Purtroppo, anche la Certosa di Padula attraversò momenti di crisi, con la soppressione per ben due volte dell’ordine certosino. A ciò si susseguirono numerosi trafugamenti delle opere d’arte al suo interno e non si conobbe più la celebrità e la forza di un tempo. Non per questo, però, è di inferiore bellezza rispetto a prima.

Una delle famose scale a chiocciola in marmo della Certosa di Padula

Mente sana in ambiente sano

Appena si entra nell’ambiente della Certosa di Padula si avverte immediatamente la pacatezza del luogo. Il silenzio religioso che la avvolge disegna un pittoresco porto sicuro per i viaggiatori, che si perdono all’interno di cotanta bellezza. Come molte altre Certose in Italia, glorificando la dedizione al lavoro, conserva al suo interno molti posti adibiti alla contemplazione e all’operato. Il pacifico chiostro, la biblioteca fatta di mattonelle di ceramica vietrese. La Cappella marmorea che regala refrigerio, la cucina e i campi adiacenti alla Certosa. Tutti questi luoghi venerano il lavoro e la meditazione dell’anima, in un connubio coinvolgente di tranquillità e laboriosità. Ancora oggi è possibile assaporarle. La calma, infatti, regna sovrana.

Vista dall'alto della Certosa di Padula

Visitare la Certosa di Padula oggi

I numerosi affreschi, le caratteristiche scale a chiocciola, il chiostro più grande del mondo, con ben 15000 metri quadri. Questi sono solo alcuni dei tantissimi motivi per visitare la Certosa. Chiamata anche Certosa di San Lorenzo, a cui è dedicata, la costruzione è visitabile sia all’interno che all’esterno. Ad oggi, percorrendo l’autostrada Salerno – Reggio Calabria, si possono incontrare numerosi paesini interessanti e luoghi affascinanti. Prendendo l’uscita Padula – Buonabitacolo e seguendo le indicazioni sulla SS 19 si può giungere facilmente alla Certosa. Tranne il martedì, la Certosa è aperta al pubblico dalle 9.00 alle 19.00. E’ disponibile per qualsiasi richiesta di informazioni. Come i monaci precedentemente, oggi lo staff presente se ne prende cura, garantendo la conservazione di un luogo straordinario.

La Certosa di Padula: un regalo di Tommaso II Sanseverino ultima modifica: 2019-07-22T09:00:06+02:00 da Elena Morrone

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