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CURIOSITÀ

I Mille: volontari salernitani al seguito di Garibaldi

La spedizione dei Mille verso il Regno di Napoli

Come si spiega che prima o poi tutti i grandi reazionari della storia si fermino ad Eboli? Sarà stata la lunga traversata da Marsala, e poi sullo Stretto, passando per la Calabria.
Fatto sta che Garibaldi nel salernitano trovò ristoro e la sua truppa andò aumentando. Sulla via per la conquista del Regno di Napoli.
E dire che fosse stato per lui (Garibaldi), avrebbe risparmiato volentieri fatiche, tempo e denaro, marciando direttamente su Roma.
Invece, partendo da Genova con due navi (o meglio due le più famose) toccò le due isole per poi ”risalire”.
Forse approfittando dei moti, che si mostravano sempre più frequenti, di rivoluzione e malcontento nei confronti dei Borboni.

I mille

I mille

I Mille… più o meno

Il corpo di spedizione, al momento della partenza da Quarto, era composto da 1.162 uomini. I Mille provenivano prevalentemente dalle regioni centro-settentrionali e, tra essi anche volontari stranieri.  Camicia rossa, stretta, vecchi fucili senza munizioni né polvere da sparo.
Siamo nel Maggio 1860. Passeranno 4 mesi perché i Mille arrivino in Basilicata e da lì in Campania.
Il 6 settembre Garibaldi incontrò  Albini ad Auletta e nominò il patriota Governatore della Basilicata.
La notte dello stesso giorno dormì a  Eboli nella casa di  Francesco la Francesca per poi partire l’indomani.

ingresso di Garibaldi a Napoli

ingresso di Garibaldi a Napoli


La cena a casa è raccontata in un libretto, Salerno nella Rivoluzione del 1860, che Marciano scrive trent’anni dopo sul suo biennio rivoluzionario.
Il patriota Beniamino Marciano incontra una vera eroina del Risorgimento Antonietta De Pace, una giovane mazziniana originaria di Gallipoli. L’incontro dei due rivoluzionari avviene nel 1858, a Salerno, quando Antonietta De Pace decide di aggregarsi ai cospiratori salernitani.
All’arrivo di Dumas,  inviato a Salerno da Garibaldi per conoscere la preparazione politica e militare degli insorti, « Salerno s’illumina come un palazzo incantato».

Il meglio della borghesia intellettuale salernitana partecipò alla congiura antiborbonica.
Lo storico ebolitano Francesco Paolo Cestaro si arruolò volontario nelle Camice Rosse Garibaldine, pressapoco quindicenne. Appena concluso gli studi classici.
Tra le file garibaldine, conobbe l’eroico generale Giuseppe Avezzana, che aveva sposato proprio la figlia di quell’avvocato ebolitano Francesco La Francesca.

Garibaldini

L’eroe dei due mondi

Ha toccato quasi due secoli e ha combattuto sia per l’Unita’ d’Italia che in America Meridionale.
La figura più rilevante del Risorgimento.
Alle 9,30 del 7 settembre Garibaldi e il suo gruppo partono da Salerno, salutati con entusiasmo dalla folla.
A  Vietri, 
 Garibaldi sale a bordo di un treno speciale.
Decise di fare il suo ingresso a Napoli
 accompagnato da un numero limitato di garibaldini, per non apparire un conquistatore. Lui era il liberatore, protetto dallo stesso popolo. Al treno si aggrapparono quante più persone era possibile.
All’altezza di Torre Annunziata, il treno dovette procedere lentamente, per non travolgere la folla.

Chissà se l’entusiasmo sarebbe stato lo stesso se i cittadini avessero potuto vedere il futuro del Regno delle due Sicilie. L‘impresa garibaldina sarà il punto d’origine di fenomeni complessi come il Brigantaggio, lo squilibrio nord-sud, lemigrazione (assente nel Sud Italia prima dell’Unità) e la cosiddetta “Questione Meridionale”.

Ma questa è un’altra storia. 

I Mille: volontari salernitani al seguito di Garibaldi ultima modifica: 2017-11-22T08:56:28+01:00 da Erika V Mogavero

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