Alcuni luoghi acquistano più fascino di sera. Un alone di mistero li avvolge come la fredda umidità che di sera si posa su di essa. Ecco che vi svelo i meandri del borgo di Terravecchia, una frazione di Giffoni Valle Piana.
Terravecchia, luogo di emozioni
Abbracciato dal monte Cuculo, il paesaggio medioevale del borgo di Terravecchia regala emozioni e colori notturni unici. Nel fondovalle le luci delle abitazioni delle altre città combattono contro lo sbrilluccichi delle stelle. In questa cornice Terravecchia, avvolta dal tepore notturno, ha conservato un assetto antico che richiama a gran voce un vivere ormai dimenticato nel tempo.
Come arrivare al borgo
Al borgo di Terravecchia si può giungere sia in auto sia a piedi. Infatti, il cammino è contrassegnato da diversi percorsi. Inoltre, i più sportivi possono avventurarsi verso il borgo in sella alla loro mountain bike e sfrecciare per gli stretti vicoli caratteristici. Il primo punto di interesse del borgo è la Piazza San Leone. Una piccola terrazza che scruta la sottostante città di Giffoni Valle Piana fino ai monti dirimpettai salernitani. Per proseguire bisogna seguire la piccola strada incastonata di sanpietrini che a causa della salita toglie il fiato. Ma lo sforzo viene ripagato per la vista dei maestosi ulivi. Così, molti agricoltori di Giffoni Valle Piana hanno scelto di produrre maggiormente olive. Ma la passione degli agricoltori non si arresta alla coltivazione di prodotti da commercializzare, ma è visibile a occhio nudo per la cura della variegata vegetazione che incornicia le balconate e le staccionate delle strade.
Non il classico borgo
Ci troviamo in una stagione anomala, un autunno che non sà di autunno. Comunque ciò che più preme ad un assiduo viaggiatore è che il tempo sia buono o per lo meno che non piova. Così di sera per le viuzze di Terravecchia ci si può ristorare l’animo dal momento che il borgo riecheggia la vita lenta di un tempo. Quando i contadini dopo aver affrontato una giornata di lavoro tra i campi disseminati a valle, tornavano alle loro abitazioni per trovare ristoro fino al canto mattutino del gallo. Il borgo di Terravecchia si presenta come la casa di una madre che lascia partire i propri figli per poi attenderli di sera e cullarli fino a che non si addormentano. Così, Terravecchia riesce a dare quel senso di protezione, che viene proiettato anche nelle case: piccole, situate al pianoterra, adibite con stelle e cisterne per l’acqua piovana.
