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Da Greta alla piazza di Salerno, il futuro è per chi ama

Greta e i Fridays For Future A Salerno

Fridays For Future. Grazie a Greta Thunberg, il venerdì  diventa il giorno che obbliga il genere umano ad una riflessione che potremmo riassumere con un simpatico sillogismo aristotelico: il pianeta è la nostra vita, la nostra vita è il nostro futuro, il pianeta è il nostro futuro.
Sembra banale e scontato, vero? In realtà non lo è affatto. Dalla rivoluzione industriale ad oggi abbiamo sfruttato senza scrupoli le risorse del globo terracqueo e abbiamo deturpato in ogni modo l’ambiente in nome del dio denaro e di quello che, falsamente, abbiamo definito “progresso”.
Da tempo i rovinosi cambiamenti del clima e dell’ecosistema rappresentano il segnale evidente che questo atteggiamento è solo una “progressione” verso la rovina, umana e salernitana.

Greta smuove le coscienze

Marzo 2019. Il mondo è in protesta. Ci siamo finalmente svegliati dal sonno. Anzi no, non dormivamo affatto. Diciamoci la verità, con franchezza, come sanno fare i veraci salernitani, quelli che le cose non se le sanno tenere “ngann”: eravamo svegli a goderci la vita, come se il problema non fosse il nostro, nonostante i continui avvertimenti della scienza. Ci ingannavamo tutti dicendoci: “qualcuno farà qualcosa per noi”, “il futuro è lontano, ci penseranno gli altri”, “se nessuno si preoccupa, perché devo farlo io”. Qualche buontempone ha detto che l’inquinamento sarebbe solo una “bufala” cinese; qualche altro spiritoso ha detto che è colpa di Satana. Le nostre coscienze, dagli anziani ai più giovani, in tutti questi anni si sono tranquillamente appiattite sul motto giapponese “Non vedo, non sento, non parlo”.

Greta contro il cambiamento climatico

Fridays For Future nel mondo

Da Greta a Salerno

Dal 20 agosto 2018 una ragazzina svedese, Greta Thunberg, ha deciso di saltare la scuola passando il tempo dell’orario scolastico davanti al Parlamento svedese in protesta contro i governi del mondo che non portano avanti politiche di sviluppo ecosostenibile e non riducono le emissioni di anidride carbonica nell’aria, provocando così una crisi climatica che uccide noi e distrugge l’ecosistema.
Da quel momento in poi, ogni venerdì, Greta ha continuato questo “sciopero” della scuola.
I social media, accusati spesso di diffondere solo “fake news” e mode cattive, stavolta hanno reso virale e propagato a macchia d’olio il messaggio salvifico di una ragazzina che è riuscita a comunicare quello per cui illustri scienziati sono stati ignorati, sia dal mondo che da Salerno.

Greta è anche a Salerno

La rivolta verde di Greta è giunta in Italia e si è fermata anche a Salerno, città che dal 1861 è stata spesso definita “la Manchester delle Due Sicilie” per il numero altissimo di opifici e di industrie presenti sia nel capoluogo che nella provincia. L’area di Fratte in città era una miniera d’oro per le sue industrie tessili o per i poli siderurgici. Oggi molte fabbriche sono scomparse, altre abbandonate, poche altre attive, ma sorge spontanea una domanda: quanto inquinamento avrà prodotto e continua a produrre Salerno? Quanta responsabilità abbiamo anche noi in questo piccolo angolo di paradiso? Quanto gas serra avranno prodotto le nostre ciminiere? Quanti fiumi abbiamo inquinato? Quanti suoli saranno stati sfruttati, cementificati o avvelenati? Per quanto ancora Salerno inquinerà a causa di scarse politiche ecosostenibili?
Domande che dovrebbero farci riflettere, farci agire! Agire presto.

Greta e la protesta su Lungomare Trieste

La protesta e gli slogan su Lungomare Trieste

In fondo al mar

L’antica città di Salerno sarebbe tra le prime vittime della crisi climatica e dell’intero ecosistema: l’aumento costante della temperatura del pianeta,  tra i vari e molteplici problemi, provoca anche “cosucce” come l’innalzamento del livello dei mari. Si signori, avete compreso bene. E  forse ancora non sapete che esistono alcune tecnologiche mappe geografiche che riescono a prevedere i cambiamenti geografici dell’Italia: tutte mostrano il moderno Crescent, il millenario Duomo, il monumentale stadio Arechi e tutto il comprensorio salernitano sott’acqua, sommerso. Immagino già le “Luci d’artista” subacquee tra 30 anni, orde di pesci provenienti da tutto il Mediterraneo per ammirare il magico Natale salernitano dal tema “In fondo al mar”.

Uno sciopero per cambiare

Becera ironia a parte, il popolo di Salerno ha risposto all’adunata ambientalista. Fiumi di ragazzi si sono riversati nelle strade del capoluogo chiedendo a gran voce “il cambiamento” per la salvezza del pianeta, contro la crisi climatica.
Un cambiamento che deve essere perseguito dai governi del mondo e dagli amministratori locali, ma anche, e soprattutto, da ognuno di noi. Tutti, in casa e nei propri ambienti, dobbiamo imparare a rispettare l’ecosistema, cambiando radicalmente le nostre cattive abitudini quotidiane. Facciamo attenzione a quei piccoli gesti a cui non diamo peso, ma che in realtà sono altamente inquinanti.

L’onda verde di Salerno

Dalle ore 9 di Venerdì 15 Marzo 2019, da piazza Portanova, quasi mille giovani dalle facce dipinte di verde hanno rappresentato la sofferenza della natura.
Se non cambierà, il pianeta cadrà”, intonava l’onda verde umana che ha percorso tutto il centro cittadino, da via Roma a Lungomare Trieste. Infine il corteo è giunto all’arenile di Santa Teresa dove si è aperta una profonda riflessione tra i ragazzi, toccando anche vari argomenti satelliti.
Ci avete rotto i polmoni” era l’efficace gioco di parole proposto sullo striscione itinerante salernitano.
Vi erano anche altri slogan come “There is no planet B” ed anche “CO2 is in the air”, apparsi già in tutto il mondo.
Presenti anche le massime istituzioni cittadine, nella speranza che le scelte politiche locali saranno più verdi che mai.
Dal basso parte il cambiamento!

Greta anima Piazza Portanova

Il corteo parte da Piazza Portanova

Venerdì per amare

Grande ammirazione ha avuto la composizione degli studenti del liceo artistico salernitano, portata in corteo.
L’opera ritraeva una balena su di un mare di bottiglie di plastica, sullo sfondo vi era una rete che imprigionava la scena. Sono stato personalmente colpito da questa composizione perché ho pensato che quel cetaceo rappresentasse il mondo ingabbiato in un mare di guai. “Strabiliante pensare che il mondo sia stato mosso da una ragazzina di 16 anni, siamo sulla stessa barca, dobbiamo attivarci”. Questo è il pensiero di Antonia, studentessa ambientalista dello storico liceo cittadino Tasso.
Tanto verde speranza in città nel mese in cui si risveglia e rifiorisce la natura: un venerdì per guardare al futuro e salvarlo.
Pensandoci, la parola venerdì fa riferimento alla romana dea Venere, patrona della bellezza e dell’amore.
Sì, il giorno e il momento sono giusti per dedicarsi alla bellezza della natura e per innamorarsi del nostro pianeta.

Da Greta alla piazza di Salerno, il futuro è per chi ama ultima modifica: 2019-04-02T09:00:31+02:00 da Gianni Fiorito

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