Masuccio Salernitano: i racconti di un novellista – itSalerno

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ARTE E CULTURA

Masuccio Salernitano: i racconti di un novellista

Masuccio Salernitano - Calamaio con inchiostro

Le figure culturali hanno arricchito la città di Salerno con le loro opere, che spaziavano dalla pittura alla regia, dalla scrittura alla recitazione. E in questo caso si parla proprio di scrittura, con un personaggio ancora oggi ambiguo per i suoi natali ma comunque caro alla tradizione salernitana. Si tratta del novellista e scrittore Masuccio Salernitano. Sebbene il suo vero nome sia Tommaso Guardati, la maggior parte lo conosce con il suo soprannome. Indubbiamente, quindi, Salerno riecheggia anche nel soprannome.

Masuccio Salernitano: il mancato percorso religioso

Sfortunatamente, non si può dire con assoluta certezza che Masuccio fosse di Salerno. Infatti, secondo altri le sue origini risalirebbero a Sorrento. In ogni caso, nacque attorno all’anno 1410 e probabilmente fu il primo figlio di Luigi, nobile dell’epoca, e Margaritella de Mariconda. Ebbe anche due fratelli, Francesco e Ippolita. Come molti altri, inizialmente dedicò la sua concentrazione agli studi ecclesiastici ma evidentemente risultarono poco interessanti per la sua giovane mente creativa. In seguito, spostò la sua vita a Napoli, alla corte di Alfonso d’Aragona. In questo contesto, ebbe modo di entrare in contatto con l’entourage umanista. Ma non solo. Le sue relazioni erano un turbinio di contatti, tra nobili spagnoli, ambasciatori di altre città italiane ed intellettuali.

Masuccio Salernitano - corridoio di una chiesa

L’opera di Masuccio Salernitano che ispirò Shakespeare e non solo

Masuccio Salernitano terminò la sua opera più importante e per il quale è ricordato, il Novellino. Essa era una raccolta di circa 50 racconti, satirici e a tratti rozzi. E difatti la Chiesa non ne accettò i termini troppo crudelmente ironici con cui veniva descritta. Ciò determinò la messa all’Indice del Novellino, motivo per cui non è conosciuto da tutti. Tuttavia, la sua importanza storica risiede anche nell’ispirazione a cui attinse il famoso scrittore inglese Shakespeare per Romeo e Giulietta. Infatti, egli si rifece alla storia di Mariotto e Ganozza. Ma non solo. La sua opera è assimilabile a quella di Boccaccio, semplicemente con qualche licenza poetica e una dialetto napoletano in più. Infatti, essa è molto simile al Decamerone. Quindi, a livello letterale, il Novellino ricopre una importanza straordinaria che non deve essere dimenticata per nessun motivo.

Masuccio Salernitano - Statua di Shakespeare

Il tramonto salernitano di Masuccio Salernitano

Poichè, secondo alcune fonti, Masuccio nacque e morì nello stesso luogo, viene avvallata la tesi che fosse di Salerno e non di Sorrento. Quest’ultimo, infatti, era il luogo d’origine del padre. Dopo aver saputo trarre i benefici della corte napoletana, egli decise di tornare a Salerno. Nel 1463, un altro compito importante lo attendeva: divenne segretario del Principe Roberto Sanseverino. Lo storico Matteo Fiore sostiene che il suo corpo risiede nella chiesa di Santa Maria de Alimundo. Purtroppo, la Chiesa non è agli antichi albori ma è in stato di abbandono. Nonostante ciò, non è assolutamente certo che sia sepolto in una chiesa: non bisogna dimenticare come l’ha dipinta nei suoi racconti. E così si costruiscono leggende e ipotesi di dove sia effettivamente Masuccio Salernitano. In ogni caso, ovunque egli sia sepolto, ha dato lustro alla nostra bella e culturalmente attiva città.

Masuccio Salernitano: i racconti di un novellista ultima modifica: 2020-01-20T10:24:59+01:00 da Elena Morrone

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