San Matteo a Salerno: il culto delle due facce - itSalerno

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ARTE E CULTURA

San Matteo a Salerno: il culto delle due facce

Cripta barocca

San Matteo, simbolo di Salerno e adorato patrono della città, è venerato dai Salernitani come un Santo bifronte. Infatti, la statua bronzea nella cripta della Cattedrale ritrae il Santo con due facce che guardano lati opposti. Tale doppiezza iconografica ha vari significati, ma questa caratteristica nella cultura popolare ha portato ad identificare i Salernitani come gente dall’ambiguità caratteriale.

Cattedrale Di Salerno
Quadriportico e campanile della Cattedrale di Salerno

San Matteo nella cripta

Cuore pulsante della spiritualità dei Salernitani, la cripta della Cattedrale custodisce le spoglie del Santo patrono Matteo. Questo luogo sacro era originariamente in stile romanico. Nel Seicento, la cripta fu completamente rivisitata in stile barocco dagli architetti Domenico e Giulio Cesare Fontana. La volta è stuccata e affrescata da Belisario Corenzio con scene tratte dalla vita di Gesù e dagli eventi che legano San Matteo alla città di Salerno. Al centro troneggia la statua bronzea bifronte di San Matteo realizzata da Michelangelo Naccherino. Sotto di essa vi è un doppio altare e in fondo il sepolcro del Santo.

Sepolcro Di San Matteo
La Cripta di Salerno – Sepolcro del Santo patrono

San Matteo bifronte

L’opera bronzea della cripta è unica. San Matteo è raffigurato come il dio romano “Giano bifronte“, divinità con due volti che rivolge lo sguardo al passato e al futuro o ai diversi punti cardinali. Il Santo del Naccherino è formato da due statue poste l’una di spalle all’altra in modo che le due facce siano visibili in entrambi gli spazi della cripta. Il bifrontismo simboleggia le due vite di Matteo, quella da pubblicano prima e da apostolo dopo. L’opera rappresenta anche la vita terrena e materiale da un lato e quella spirituale e mistica dall’altro. Il San Matteo di Salerno si affaccia sia verso il mare ed il golfo sia verso le montagne, mettendo in luce la duplice natura della città, tra mare e monti. Il futuro e la storia della città sono legati indissolubilmente al patrono.

Santo Bifronte
Dettaglio della statua bronzea del San Matteo bifronte (Michelangelo Naccherino)

L’altra faccia del Salernitano

San Matteo E I Festeggiamenti Patronali
Processione di San Matteo a Salerno, tra folklore, arte e religione

La peculiarità voluta dal Naccherino ha dato origine al detto dispregiativo secondo cui “i Salernitani hanno due facce come San Matteo“. Il patrono diventa quasi il primo cittadino, rappresentante per antonomasia della doppiezza del carattere salernitano. “I Salernitani ingannano il diavolo” recita un altro motto. Ecco un secondo riferimento alla capacità di fingere e di dissimulare dell’Homo Salernitanus. Il Salernitano sarebbe in questo modo un ipocrita. Da un lato ci sarebbe la parte accogliente e benevola, dall’altro quella riluttante e maliziosa. Altri interpretano il bifrontismo come simbolo della natura camaleontica e risoluta del popolo di Salerno. Il Salernitano all’occorrenza sa mostrare sia il suo volto disponibile, generoso e di cuore sia il suo volto astuto, sagace e animoso. In conclusione, quale sarà l’interpretazione giusta?

San Matteo a Salerno: il culto delle due facce ultima modifica: 2020-01-09T12:16:21+01:00 da Gianni Fiorito

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