Barbarossa: l'ammiraglio turco che assediò Salerno - itSalerno

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Barbarossa: l’ammiraglio turco che assediò Salerno

Barbarossa - navi all'orizzonte

La figura di Barbarossa rappresenta una tassello di fondamentale importanza nella storia della nostra città. Erroneamente reputato un pirata, egli giocò un ruolo fondamentale nel contribuire alla costruzione delle doti e della fama di San  Matteo, patrono della città. Ma le informazioni su di lui spesso sono state tramandate in maniera confusa, attribuendogli delle caratteristiche non veritiere. E così Barbarossa è diventato un feroce pirata che assediò la città di Salerno. Vero? Non del tutto. E andiamo a scoprire perchè.

Barbarossa: il cambio di rotta di un (ex) pirata

Era il 1456 quando Ariadeno Barbarossa nacque a Mitilene, una cittadina dell’impero turco. Ad oggi, quella città appartiene allo stato greco. Se in un primo momento dedicò la sua vita alla pirateria per avvalersi della sua astuzia e della sua bravura nautica, in seguitò cambiò direzione. E così, dal 1504 Barbarossa decide di mettere le sue doti a disposizione dell’Imperatore turco, diventandone un corsaro. In seguito, fu anche nominato Governatore Generale dell’Algeria. Ma non ci volle molto tempo per far conoscere questo personaggio in tutta Europa. Infatti, Barbarossa si impegnò in combattimenti contro la Liguria, l’Andalusia e Genova. Nel 1533 Barbarossa ottenne il titolo di Ammiraglio della flotta ottomana: erano ormai indubbie le sue capacità strategiche e militari. E nell’aria si avvertiva già il clima bellicoso e l’ago della bilancia sembrava pendere a favore del combattivo esercito turco.

Barbarossa - parte di un vascelo

I provvedimenti europei contro il corsaro Barbarossa

Le continue conquiste del corsaro misero in allarme tutti i regnanti e così l’imperatore Carlo V d’Asburgo tentò di risolvere la situazione. Dopo aver convocato l’ammiraglio genovese Doria, gli fornì 82 galee e circa 200 vascelli. L’esercito spagnolo riuscì a penetrare nella fortezza dove Barbarossa si era barricato, grazie anche alla liberazione degli schiavi cristiani.  Quando arrivarono in città, gli spagnoli la saccheggiarono e reputarono Barbarossa morto. Mai errore fu più grave: il turco era ancora vivo e pronto a riprendersi ciò che gli apparteneva. E fu così che, nuovamente, il corsaro si lanciò nel combattimento contro Doria, uscendone da vincitore. Le sue mire espansionistiche, in seguito a questa vittoria schiacciante, individuarono un nuovo bersaglio: toccava alla città di Salerno. Si salvò o subì l’assedio?

Barbarossa - Costa salernitana

L’assedio di Barbarossa a Salerno

Era il 1543 quando Barbarossa, con le sue truppe navali, salpò da Istanbul verso un territorio ricco e florido. Con la benedizione del re di Francia, alleato dei turchi, assaltò numerose città e nel 1544 l’ammiraglio schierò le proprie navi dinanzi la costa salernitana, fino ad Amalfi. Ma l’’unica soluzione, secondo molti, era di ritirarsi nella Cattedrale, invocando l’aiuto dell’apostolo San Matteo. E lui, non sordo a queste richieste, fece abbattere una tempesta spaventosa che squarciò le vele turche e ne distrusse le navi. Mentre le persone gridavano al miracolo, San Matteo pronunciò le parole che ancora oggi sono famose: “Salerno è mia e la difendo”. Barbarossa non tentò di nuovo di prendersi Salerno e preferì concentrarsi su altri territori. Nel 1546 morì a causa di una malattia. Nonostante la sconfitta a Salerno, Barbarossa è ricordato tra i migliori condottieri che il mondo abbia mai visto.

Barbarossa: l’ammiraglio turco che assediò Salerno ultima modifica: 2019-12-02T09:00:00+01:00 da Elena Morrone

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