Si svolge a Sarno la processione dei Paputi, uno dei riti pasquali più antichi della nostra regione. Venerdì Santo. Le Prime Luci dell’alba.
La città si riempie di fedeli incappucciati che portano in via Crucis le croci lignee. Una tradizione tra mistico e religioso che si ripete dal 1200.
La Rinascita alla Primavera, l’antica tradizione
L’incappucciato è vestito di bianco, come uno spirito, un’anima trapassata. Simboleggia la rinascita a nuova vita, lo stesso significato che ha in sé la Pasqua.
Il Paputo è proprio l’uomo vecchio che rinasce, dal latino “pappus”. Un Benjamin Button della Chiesa.
Le confraternite e il rito Pasquale
Le confraternite a Sarno sono nove. In origine, nel XIII sec. erano tre. Il simbolismo dei numeri anche qui ha la sua importanza. Il tre e i suoi multipli rappresentano il Potere della Trinità. I rappresentanti di tutte le confraternite portano il cappuccio bianco e un simbolo che le contraddistingua. Tutte tranne la confraternita di San Matteo, rappresentata dai cappucci rossi.
Il rosso richiama il sangue, il dolore di Cristo sulla Croce. La confraternita di San Francesco, invece, si riconosce per il saio francescano.
Dopo lo struscio del Giovedì, la processione del Venerdì Santo è d’obbligo. Tra mistero, riti, credo e penitenza, ci incamminiamo con i Paputi verso la Santa Pasqua.