Elea, una antica città della Magna Grecia sulla costa del Cilento

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ARTE E CULTURA

Elea, una antica città della Magna Grecia

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L’antica EleaVelia in epoca romana – è stata una ‘polis’ importante della Magna Grecia. Oggi è un’interessante area archeologica. Il suo perimetro si estende tra la costa e la collina nelle immediate vicinanze della foce del fiume Alento. Nel corso dei secoli ha dato vita ad una storia intensa che spazia dalla filosofia, con la celebre Scuola Eleatica, fondata da Parmenide e portata avanti da Zenone, alla florida influenza economica e commerciale.

Elea / Velia (Ascea, SA)

Elea: uno sguardo dal Monte Stella

Il Monte Cilento (odierno Monte della Stella), con le sue propaggini collinari è costeggiato dal fiume Alento. Il corso d’acqua è racchiuso nella dolce vallata. Qui scorre il nobile Hales’, conservando, ai margini, la storia di tanti casali, disposti quasi in fila sui crinali, mentre, poco prima dell’incontro con il mare, ecco riaffiorare i resti della magnifica Velia tra le spiagge delle moderne marine di Ascea e Casal Velino. L’antica polis, fondata dai focei nel VI secolo a.C., nacque come Hyele. Strabone, storico e geografo, ci dice che divenne Ele e poi Elea. Il nome fu conservato fino al sopraggiungere della realtà romana. Cicerone parla della città chiamandola Velia. Le mura, in origine, si limitavano ad ammantare il piccolo promontorio che si affacciava direttamente sul mare, affiancando l’antica foce del fiume Alento e del fiume Palistro

Elea / Velia (Ascea, SA) foto di Giuseppe Conte

Dalla Scuola Eleatica alla scoperta di ‘Porta Rosa’

Nel V secolo a.C. si registra una sana prosperità commerciale e, a dar lume alla città, è la nascita di una scuola presocratica: passerà alla storia come Scuola Eleatica. Fu fondata da Parmenide e portata avanti da Zenone. Della vita di ‘Parmenide di Elea’ si conosce poco: il poema ‘Sulla natura’ è l’unica sua opera che conosciamo. Ma Elea ci riserva tante sorprese e non finisci mai di stupire. Un fascino intramontabile che riecheggia sulle coste del Tirreno. Bisogna fare un lungo salto temporale per rivivere la ‘riscoperta’ di ‘Porta Rosa’. Era il 1964 quando l’archeologo Mario Napoli riportò alla luce il simbolo di Velia. La struttura, in realtà, era un viadotto ma solo a lavori ultimati ci si rese conto e nel mentre era stata già battezzata come ‘Porta Rosa’. Oggi costituisce una delle attrattive principali dell’intera area archeologica.

Elea / Velia (Ascea, SA)

Il sito archeologico

I resti dell’antica colonia greca di Elea si trovano sulla costiera cilentana, nel territorio di Ascea. Nel corso del tempo la geografia dei luoghi è cambiata. Le varie fasi dello sviluppo della città sono rintracciabili grazie agli scavi portati avanti durante il secolo scorso. L’area si divide in tre zone principali: il quartiere meridionale, il quartiere settentrionale e l’Acropoli. Man mano che ci si addentra nella visita agli scavi, sul percorso riaffiorano i resti di un glorioso passato come le Terme Imperiali. Prima di incamminarsi verso l’Acropoli si raggiunge Porta Rosa. Sulla sommità del colle invece, sui resti dell’Acropoli di Velia, sorse Castellamare della Bruca o, più comunemente, Castellamare di Velia. Ben visibile dal mare, quella che è spesso chiamata la ‘Torre di Velia’: è la parte meglio conservata delle antiche fortificazioni. La città fu abitata fino alla metà del XVII secolo.

Elea, una antica città della Magna Grecia ultima modifica: 2018-10-18T09:00:52+02:00 da Giuseppe Conte

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