Casigliano, nel Cilento una storia di ‘arti’ e di ‘tradizioni’

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ARTE E CULTURA

Casigliano, nel Cilento una storia di ‘arti’ e di ‘tradizioni’

Casigliano (Sessa Cilento)

Casigliano è la più piccola delle storiche frazioni di Sessa Cilento, su una collina che discende dal Monte Stella. E anche in passato una delle sue caratteristiche è stata proprio l’ampiezza demografica, tanto da essere considerato fra i casali meno popolati del Cilento Antico e dell’intero territorio. Il paese è facile da raggiunge. Attraversato l’abitato di Mercato Cilento, che si trova a poca distanza, si imbocca la strada che discende leggermente sulla collina e in pochi minuti ci si ritrova nel borgo.

Casigliano, vi racconto una storia…

Compreso nei casali della baronia del Cilento, le prime notizie compiano nella seconda metà dell’XI secolo e si riferiscono al 1063. Tuttavia nei secoli seguenti non è frequente il toponimo ma si riscontra in modo più costante dopo il 1500. Ciò non confina la sua storia in tempi meno remoti ma affina le sue pagine che vanno ricercate tra le vicende vissute dal Cilento Antico. Le stagioni qui scorrono tranquille, il paesaggio cambia i suoi colori, ma non muta l’essenza dell’area sobria che l’avvolge. Nelle tiepide giornate di sole uno sguardo sulla vallata scivola a tratti tra il verdeggiare della macchia mediterranea che si alterna agli uliveti, alle piante dei fichi ed ai campi coltivati. Rievocano la vitalità del paesaggio. Ma in nessun istante si tralascia la storia, basta puntare lo sguardo verso l’orizzonte: ben visibile e non molto distante, si delinea il Castello di Rocca Cilento che probabilmente risale alla fine del IX secolo.

Casigliano (Sessa Cilento)

Dalla ‘musica’ al ‘miracolo della pioggia’: Casigliano tra ‘arti’ e ‘tradizioni’

Il paese ha avuto notorietà grazie alla bravura dei suoi maestri artigiani: i fratelli De Luccia si specializzarono nella realizzazione della ‘chitarra battente cilentana’, dando vita ad una intensa attività di liuteria. Fecero della musica un’arte senza tempo. Inoltre, emigrando alla volta delle Americhe, la bravura dei liutai di Casigliano, approdò oltreoceano, portando nel cuore l’eco di questa terra. E se nelle memorie la musica riecheggia ancora tra i suoi vicoli, le tradizioni religiose rimangono vive e portate avanti con dedizione dai suoi pochi abitanti. La chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Si trova ai margini dell’abitato. La festività patronale si svolge alla fine del mese di giugno. Ad arricchire il panorama culturale che risiede fra le antiche ricorrenze religiose, è senza dubbio la solennità della Madonna del Rosario. La ricorrenza qui si tiene a maggio e calca i canoni di una leggenda ben radicata nella cultura locale.

Casigliano (Sessa Cilento)

I fatti ci riportano al 1700, in un anno imprecisato. Una particolare siccità attanagliava il paese che si rifletteva sulle esili attività contadine. I campi assetati, ormai impoveriti e spenti, lasciavano poche speranze. Volgendo lo sguardo al cielo si invocava la discesa della pioggia. Erano i primi giorni di maggio, secondo la tradizione il 6. Si ripone ogni speranza nella fede e si porta in processione la Madonna del Rosario. Lasciata la soglia della chiesa, il corteo si diresse verso i campi inariditi. Giunti fuori dal paese, la pioggia non si fece attendere, e cadde copiosa sulla terra ingiallita. Nel luogo che la tradizione riconosce come il punto esatto del ‘miracolo’, è oggi evidenziato da una croce. La festività, ora ricollocata alla domenica coincidente o successiva al 6 maggio, muove i suoi passi già il primo maggio, quando ha luogo la ‘vestizione della Madonna’; la statua della Vergine è adornata per uscire in processione.

Casigliano, nel Cilento una storia di ‘arti’ e di ‘tradizioni’ ultima modifica: 2018-10-25T09:00:54+02:00 da Giuseppe Conte

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