La possente collegiata di santa Maria a Mare nella città della costiera amalfitana di Maiori. Tra turismo, antichità e leggende ripercorriamo duemila anni di storia. Riscopri anche tu Maiori!
Da castello a collegiata
La struttura della collegiata di santa Maria a Mare risale al VI secolo. Un tempo castello, consisteva in una fortezza con sei torri collegate a una muraglia con tre accessi. I Longobardi edificarono il castello di Sant’Angelo per difendersi dalle incursioni marittime. Inizialmente il sito era occupato dalla chiesa dedicata all’arcangelo. Poi, nel XIII secolo la rocca viene ampliata e dedicata alla Madonna dell’Assunta. Ancora oggi, la statua della Vergine con Bambino di fattura orientale sovrasta l’altare della chiesa. Essa per la sua provenienza venne denominata “santa Maria a Mare”. La statua naufragò sulle coste maioresi intorno al 1200. Infatti, una nave proveniente da oriente, per sopravvivere al mare in tempesta, gettò in mare parte della merce. In una delle balle di cotone c’era la statua della Madonna col Bambino, ancora intatta. I maioresi entusiasti tra inni e canti accompagnarono l’immagine sacra nella chiesa di San Michele Arcangelo.
Panorama dalla collegiata di santa Maria a Mare
Nel XIV secolo il castello di sant’Angelo perse molte sue caratteristiche. Il torrione quadrangolare è rimasto intatto, trasformato in campanile. In più, una delle sei torri oggi adibita a sagrestia e museo diocesano. La vista dalla torre ricorda come prima degli anni ’60 il paesaggio era scarno di abitazioni. Sporgendosi si nota il fiume Regina che scorre al di sotto della rocca, oggi coperto ed adibito a corso principale. Solo dopo l’alluvione del 1954 con lo straripamento del fiume, ci fu una vera e propria corsa all’edificazione. Fu così che il paesaggio assunse l’aspetto attuale. Dall’altro lato, arroccato su una rupe rocciosa riconosciamo Ravello con villa Rufolo e villa Cimbrone e alle sue pendici Minori.
Parrocchia di santa Maria a Mare
All’interno della collegiata di Santa Maria a Mare sono conservate prestigiose presenze artistiche. Come il soffitto a cassettoni, eseguito dall’artista Alessandro De Fulco e donato dal patrizio maiorese Erasmo De Ponte. La pavimentazione con al centro la decorazione dell’antico stemma della città di Maiori. Opera eseguita nel 1880 da Andrea D’Amato per devozione dei cittadini. Inoltre, il 21 Aprile 2004 Papa Giovanni Paolo II benedì il fiore d’oro posto nella mano destra della statua lignea della Madonna con il Bambino.
Curiosità: testimonianze nascoste
Recentemente all’interno dei pilastri portanti della chiesa sono state ritrovate delle colonne romane. Come si può notare dalla foto, i restauratori hanno trapanato la colonna in due punti. A causa del materiale inaspettatamente solido hanno realizzato che il pilastro dovesse contenere qualcosa, scoprendo una perfetta colonna romana. Da tempo è noto che i primi insediamenti a succedersi sulla costiera amalfitana sono gli Etruschi, seguiti dai Romani. Ciò costituisce un’ulteriore testimonianza della Roma imperiale governata dai patrizi.