Spartaco: le cicatrici di una grande guerra ad Altavilla Silentina - itSalerno

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CURIOSITÀ

Spartaco: le cicatrici di una grande guerra ad Altavilla Silentina

La schiavitù è lo sfruttamento di tante persone da parte dei pochi che detengono il potere. Nonostante l’abominevole intento di questa macchia storica, la schiavitù è un flagello che l’umanità si porta dietro da millenni e che non è mai riuscita a debellare completamente.
La storia è costellata però da numerosi tentativi di rivolta, tentativi che hanno spesso ribaltato la situazione creando panico per le sfere più alte e decisionali. Brevi momenti in cui sembrava ci potesse essere speranza per tutti. E qui in Italia, in particolare nella zona di Caserta, avvenne uno dei più famosi. E ad Altavilla Silentina morì, presumibilmente, lo schiavo più famoso della storia. Stiamo parlando di Spartaco.
Nonostante fossero capeggiate da una legittima voglia di libertà, le ribellioni degli schiavi non sono mai state un gran successo. La rivoluzione servile guidata da Spartaco fu la terza a verificarsi durante l’Impero Romano, e come le prime due fu vana.

Altavilla Silentina

La libertà


Che si fosse trattato di un fallimento o meno, la terza rivolta danneggiò seriamente l’Impero e ne condizionò fortemente la politica nel secolo a venire. Quindi forse non è del tutto da considerarsi un fallimento… piuttosto un passo in avanti consistente che ha lasciato intuire una vera disperazione e un malcontento generale.
Tutto iniziò quando Spartaco fuggì dall’anfiteatro di Capua, nella provincia di Caserta, in cui era confinato. Insieme a pochissimi altri gladiatori che sostenevano le sue idee, dettati un po’ dal suo forte carisma e un po’ dalla stanchezza di subire determinati comportamenti, si diresse verso il Vesuvio che allora sembrò essere una buona idea come via di fuga.
Benché in numero fosse inferiore, Spartaco e i suoi riuscirono a sconfiggere tutti i soldati che l’Impero mandava per catturarli. Del resto erano dei Gladiatori, non dei comuni soldati!
Da lì seguirono numerose battaglie, passo dopo passo nel tentativo di allontanarsi sempre di più dal casertano, che avrebbe per loro riservato non più l’arena, bensì una certa condanna a morte. Ciò porterà poi, secondo lo storico romano Paolo Orosio, alla battaglia finale nella Piana del Sele. Dalle parti, appunto, di Altavilla Silentina.

Spartaco

La battaglia

Spartaco nella battaglia finale del 71 a.C. riuscì a radunare sessantamila schiavi, un numero impressionante che faceva molta paura all’Impero Romano. Nonostante la strenua resistenza e l’ammirevole coraggio, fu l’esercito comandato da Gneo Pompeo Magno ad avere la meglio. Tutt’oggi una località al di là del fiume Sele porta il nome di Pompeo.
A certificare Altavilla Silentina come campo dell’ultima battaglia sono stati i numerosi ritrovamenti proprio localizzati lì, dove avvenne l’ultimo passaggio dei più grandi Gladiatori della storia. Armature, corazze e spade di quell’epoca, armi di eroi che si sono ribellati all’idea di dover uccidere dei compagni di viaggio. O quasi meglio dire, compagni di una sorte tanto avversa da vedere dei prigionieri confrontarsi in scontri. L’uno di fronte all’altro per poter compiacere chi al potere aveva solo sete di sangue. Sono riaffiorate dal sottosuolo, simboli di una delle battaglie più famose e sanguinose della storia. Plutarco narrò che Spartaco rimase al centro della mischia, nonostante la sua fazione stesse ripiegando. Rispose senza sosta a tutti i colpi, lo massacrarono e morì combattendo fino alla fine. Altavilla Silentina fu teatro di una battaglia storica e delle gesta di un eroe.

https://caserta.italiani.it/spartaco-santa-maria-capua-vetere/

Spartaco: le cicatrici di una grande guerra ad Altavilla Silentina ultima modifica: 2018-02-01T09:14:44+01:00 da Marco Fummo

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