Pastiera di riso: origini salernitane nella notte dei tempi - itSalerno

itSalerno

CUCINA TRADIZIONALE

Pastiera di riso: origini salernitane nella notte dei tempi

Se la pastiera nella tradizione campana è comune e anche gli ingredienti principali sono quelli conosciuti, ogni provincia ha la sua. E la Pastiera della mamma è non replicabile. Ogni famiglia custodisce la sua ricetta.
Uova, grano, ricotta, latte, zucchero, farina. Simboli della rinascita della terra in Primavera e dell’unione tra regno animale e vegetale.

cerere

Sin dall’antichità, la Pastiera faceva parte delle Feste Pagane per il ritorno della Primavera. Quando le sacerdotesse di Cerere portavano in processione l’uovo come simbolo della vita.
E creare un dolce con ingredienti poveri e cosi’ facilmente reperibili è da sempre la sfida ben riuscita del popolo.
Probabilmente in origine il cereale protagonista era il farro, antenato del grano. Diffuso tra i faraoni e gli antichi romani.  Ora, la diatriba che ci interessa non è ”chi nacque prima, l’uovo o la gallina?!”, ma la pastiera Napoletana o quella Salernitana.

Una cosa l’abbiamo scoperta per certo, i salernitani rivendicano per sé la nascita della pizza re risi. Pare che il grano si diffondesse maggiormente solo una volta l’anno, nella settimana precedente la Pasqua, appunto. Invece, qualcuno volle rendere questo dolce sublime assaggiabile tutto l’anno. Ecco perché alla pasta fu sostituito il riso.

Leggende e tradizioni

Oltre alle fonti storiche, come le antiche celebrazioni o l’amore di Ferdinando di Borbone e sua moglie per questo dolce, si sprecano anche racconti e leggende.
Pare che la ”pastiera”, fatta appunto di pasta del giorno prima lavorata con ricotta, uova e aromi, sia stata la salvezza di alcuni marinai dispersi nella tempesta per due giorni e due notti.

In un non ben definito spazio e tempo. Ma proprio questa era la sua origine tra la gente. Fatta proprio coi resti di pasta e l’aggiunta di zucchero.
Oggi troviamo il grano precotto nei supermercati per pochi centesimi al chilo 365 giorni l’anno.

pastiera di riso Cilentiamoci

Vediamo insieme la ricetta tipica salernitana.

Ingredienti

Per la frolla:

400 gr di farina
4 tuorli d’uova
200 gr di burro

150 gr zucchero

un limone

Per il ripieno:

300 gr di riso

400 gr di ricotta di pecora cilentana

50 gr di burro
350 gr di zucchero
500 ml di latte
200 gr di canditi misti

crema pasticciera
1 baccello di vaniglia
1 bustina di vanillina
zucchero a velo

 

Disponete la farina a fontana in un recipiente. Al suo interno aggiungete 4 tuorli d’uova, 150 gr di zucchero, la vanillina, il burro, la buccia grattuggiata di un limone e un pizzico di sale, impastate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciate mezz’ora in frigo.

In una pentola cuocete il riso nel latte con una scorza di limone e il cucchiaio di burro. Una volta ben cotto il riso e asciugato tutto il latte, lasciate riposare.

Lasciar scolare la ricotta anche dal giorno prima. Lavorarla con 300 gr di zucchero e i canditi.

A questo punto, potete unire il tutto, con gli aromi, i canditi e qualche cucchiaio di crema pasticcera.

Nella mia famiglia si faceva con la crema, a proposito di ricette diverse di casa in casa.

Oleate una teglia da pastiera e foderate il fondo con la pasta frolla. Versate il ripieno fino al bordo e ricoprite con le striscioline di pasta a griglia. Sette, per tradizione. In forno a 180° per 45 minuti- un’ora. Controllate che la superficie sia ben dorata.

Con queste dosi, dovreste ottenere un paio di Pastiere.

E qui arriva il lato brutto della ricetta. Attendete due-tre giorni!

 

Pastiera di riso: origini salernitane nella notte dei tempi ultima modifica: 2018-03-26T10:50:33+02:00 da Erika V Mogavero

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top