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Storia

Romagnano al Monte, il borgo delle memorie vive

Romagnano al Monte -Uno scorcio del paese fantasma

Romagnano al Monte è un borgo abbandonato dalla civiltà dove il tempo degli uomini si è fermato alle ore 19.34 di domenica 23 novembre 1980.
La vita in questo paese fantasma non è terminata. La natura selvaggia ora fa da padrona e ha dato una nuova forma all’operato umano. I ruderi e le vestigia hanno ripreso vita, creando atmosfere malinconiche ed evocando gli spettri delle storie del passato. In altre parole, si tratta di una vera e propria macchina del tempo nella Provincia di Salerno.

Romagnano al Monte, paese su un drago dormiente

Il paese abbandonato è arroccato su un impervio sperone roccioso a strapiombo sulle profonde gole del Platano, fiume il cui corso segna il confine tra Basilicata e Campania. La forma ondulata dalla montagna sembra ricordare un drago dormiente e le rocce frastagliate lasciano immaginare la sua criniera e le sue squame. Così come quel drago riposa per l’eternità bloccato nella pietra, allo stesso modo il borgo di Romagnano giace inerme sul suo dorso, bloccato nel tempo. La bellezza magnetica del paesaggio di Romagnano unisce il fantasy con l’horror, l’incanto della natura viva con la suggestione della defunta opera umana.

Romagnano al Monte sulle montagne al confine della Campania
Romagnano al Monte, il borgo abbandonato sulle montagne tra Campania e Basilicata

Le sventure di Romagnano al Monte, dal Medioevo al fatale terremoto

Per la legge di Murphy “se qualcosa può andar male, andrà male”.
Romagnano al Monte è un esempio adatto per questo postulato. Sin dal periodo romano e medievale, la storia del paese è sempre stata travagliata, piena di sventure: continui terremoti, carestie e pestilenze.
Gli abitanti non si sono mai arresi alle avversità. Il paese è stato sempre ricostruito e ripopolato, alternando momenti difficili con periodi di fioritura demografica ed economica. Alla fine nel 1980 arrivò il colpo di grazia: il terremoto dell’Irpinia relegò l’intero borgo all’abbandono. Gli abitanti si trasferirono in nuove abitazioni costruite a 2 km dall’antico centro. Il borgo medievale fu gravemente danneggiato, ma non fu raso al suolo. Alcuni edifici dissestati mostrano ancora le cucine arredate con sedie e tavoli preparati per la cena, le lettere ingiallite, i barattoli di latta arrugginiti, gli asciugamani sistemati accanto alle vasche da bagno, le bambole vicino alle culle vuote.

Romagnano al Monte e i palazzi pericolanti e abbandonati
Romagnano al Monte e le cucine abbandonate la sera del terremoto nel 1980

A Romagnano la vita è invisibile agli occhi

L’ingresso nella suggestiva Chiesa della Madonna del Rosario del XVII secolo, ora in rovina, amplifica lo straniamento.
La malinconia pervade l’animo umano e si intreccia con la curiosità e la fantasia. La violenta scossa ha segnato solamente la fine della presenza degli uomini in questi luoghi. Romagnano è “padre e patrigno” dei nostri avi, prima li ha dolcemente cullati, poi brutalmente scacciati. Così è iniziato un nuovo corso temporale per il paese, fatto di memorie vive.
L’essenziale è invisibile agli occhi”. L’essenza di Romagnano si rivela solo a chi sa contemplare il paese con il cuore e non con la vista.

Romagnano al Monte e la chiesa madre in rovina
Romagnano al Monte e la chiesa della Madonna del Rosario oramai in rovina

Percorrendo i vicoli fantasma, tra calcinacci e mattoni crollati, è possibile lasciarsi andare alle emozioni più profonde. Prodigiosamente tutto riprende vita; riappaiono gli antichi abitanti e gli oggetti magicamente aprono varchi temporali mostrando storie passate. A Romagnano il vuoto diventa pieno, il silenzio ritorna dolce rumore di vita.

Romagnano al Monte, il borgo delle memorie vive ultima modifica: 2019-05-29T09:00:41+02:00 da Gianni Fiorito

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