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Atrani: Piccola e incantevole come una perla

Atrani, la vicina di casa di Amalfi

Atrani, perla della Costiera. Il più piccolo paese d’Italia. E tra i borghi più belli. Nella sua conca tra pareti rocciose e mare. Da qui partono le lampare, che come lucciole si muovono nella notte.
Perché Atrani ha conservato il suo essere, la sua anima di borgo di pescatori. Così come la sua struttura medioevale, nei vicoletti e negli archi che si aprono sul mare, come solo in Costiera si possono trovare.

Nonostante di piccole dimensioni, Atrani ha molto da vedere. Suggestivo che una volta le Chiese fossero più degli abitanti. Almeno trecento, tra Parrocchie, attorno alle quali crescevano i nuclei abitativi, e Cappelle private. E sul Monte Maggiore ospitava i cenobi più antichi del ducato.

Atrani dal mare

Con la protezione di Santa Maria Maddalena

Oggi tutto il paese ruota intorno alla Piazzetta principale. In Piazza Umberto I si riuniscono tutti, giovani e meno giovani, al tavolino del bar. Come in ogni paesino dove il tutto è intimo e raccolto e il tempo sembra essersi fermato.
Dalla piazzetta, una scalinata bianca porta verso l’alto, all’ingresso della Chiesa di San Salvatore de Birecto. Anche questo luogo storico, oltre che religioso, è conservatore di memorie. Il Birecto era il copricapo con il quale, proprio qui, si riconosceva la carica ai duca di Amalfi.

Visibili da ogni punto la cupola e il campanile della meravigliosa collegiata di Santa Maria Maddalena, Patrona della città. Eretta su un antico forte medioevale in onore dell’intercessione della Santa nella liberazione dagli invasori saraceni. Santa a cui gli Atranesi sono molto devoti e che festeggiano il 22 Luglio con l’arrivo dei turisti, che in questo periodo affollano il borgo.

Escher. Case di Atrani

<<…né il grido degli uomini e delle donne che abitavano nelle case vicino al mare era meno spaventoso del fremito del mare stesso>>

Il maremoto del 24 settembre 1343 pose fine allo splendore di Amalfi e di Atrani, il cui ducato venne inglobato nel Principato di Salerno.
Tra le attrattive maggiori, la grotta di Masaniello, tra leggenda e storia. Tommaso Aniello, rivoluzionario Napoletano: in realtà d‘Amalfi non indica le sue origini, ma il suo cognome. Pare invece che la madre fosse proprio di Atrani. Vicino la casa materna, la grotta dove tornò a nascondersi Masaniello per fuggire al governo spagnolo di Napoli.

Chi è certo si ”rifugiò” ad Atrani e ne restò così colpito da essere influenzato nelle sue opere fu Escher, incisore e grafico olandese. I paesaggi, la luce del Mezzogiorno e le linee architettoniche si prestavano perfettamente ai giochi del genio. Scalinate e punti di attrazione uniti a forme geometriche la fanno da padrone. Ma Escher in costiera avrebbe trovato persino l’amore. L’Italia diventerà la sua seconda Patria. Galeotto fu il panorama, l’odore del mare e dei giardini di limone, il luccichio del sole sulla cupola della Chiesa.

D’altronde, noi salernitani sappiamo bene cosa vuol dire.

Atrani: Piccola e incantevole come una perla ultima modifica: 2018-03-16T10:24:12+01:00 da Erika V Mogavero

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