Il Parco di Diecimare: l'oasi del WWF dai due cuori pulsanti - itSalerno

itSalerno

CONOSCERE SALERNO

Il Parco di Diecimare: l’oasi del WWF dai due cuori pulsanti

Insegna all'entrata del Parco di Diecimare

Spesso, siamo pronti ad imbarcarci per i viaggi più avventurosi, le mete più lontane e le escursioni più emozionanti. Eppure, spesso, ci dimentichiamo che la natura, la vita e la bellezza possono essere anche sotto il nostro naso. Noi, però, non sempre ce ne accorgiamo. Un esempio, di cui non si sente ancora molto parlare, è il Parco di Diecimare, l’oasi protetta del WWF, divisa tra Cava de’ Tirreni, Mercato San Severino e Baronissi.

Un parco di più di mille anni

La storia del parco è antichissima e infatti durante l’anno mille, anno più anno meno, i monti che rappresentano l’ossatura del Parco erano di proprietà del Monastero della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni e del suo comune. Si susseguirono anni di discussioni tra i religiosi e i villici, così il Regio Consiglio nel 1580 affidò a ciascuno un diritto preciso e definito. I religiosi potevano portare gli animali al pascolo e i cittadini cavesi potevano prendere la legna della zona. Nel 1866, le proprietà del clero, tuttavia, passarono nelle mani dello Stato, compresa quindi anche la zona del Parco. Per prevenire lo sfruttamento e il deterioramento dell’area, gli enti decisero saggiamente di dichiarare il territorio oasi protetta. Il Parco di Diecimare divenne ciò che conosciamo oggi: un luogo paradisiaco di incredibile bellezza.

Vista della montagna del Parco di Diecimare

I due cuori pulsanti del Parco di Diecimare

Con i suoi 444 ettari, dividendosi tra i comuni di Cava de’ Tirreni, Mercato San Severino e Baronissi, l’area del Parco di Diecimare è incredibilmente estesa. La sua struttura si confà di due zone principali, dialetticamente opposte per la loro diversità paesaggistica. Da un lato, infatti, troviamo il Monte Caruso, risalente all’età Giurassica e dall’aspetto brullo e stepposo. La macchia mediterranea e gariga ne ricoprono la superficie. Dall’altro, invece, Forcella della Cava esplode in tutta la sua bellezza verdeggiante, con il bosco silenzioso e fresco. Gli alberi forti e rigogliosi sono per lo più olmi, frassini e castagni. Entrambi, tuttavia, si legano in un perfetto connubio che rende il parco ancora più unico e, infatti, è estremamente raro trovare habitat così diversi in pochi ettari come quelli del parco.

Falco del Parco di Diecimare

La incontaminata bellezza degli animali del Parco

Il Parco di Diecimare ha voluto elogiare una particolare specie animale con il suo stesso simbolo: il macaone, infatti, è una farfalla di magnetica bellezza che incanta con le sue ali. Ma non è l’unica nel parco che affascina i visitatori. Al suo interno, infatti, troviamo altri animali interessanti e in via di estinzione. Il barbagianni e il cervone vivono indisturbati nel parco, assieme al picchio verde. Il moscardino e il quercino italico scorrazzano nel parco cercando cibo. Anche i rapaci rappresentano una componente importante nel Parco di Diecimare. La poiana e il gheppio si appollaiano sulle alte fronde e il Falco pellegrino usa la zona per cacciare. Di notte, invece, la civetta, l’allocco e l’assiolo comandano con i loro occhi vigili. Con la sua biodiversità, il Parco di Diecimare regala uno spettacolo unico in tutta la sua forza: la natura selvaggia e la vita pura.

Il Parco di Diecimare: l’oasi del WWF dai due cuori pulsanti ultima modifica: 2019-07-26T09:00:06+02:00 da Elena Morrone

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top