Diga Alento dall'alba al tramonto: punti di vista da una collina...

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Punti di vista: la Diga Alento dall’alba al tramonto con uno sguardo dalla collina

Tramonto sulla Diga Alento

Estate è mare e sole. Estate è anche scoprire, attraversare spazi e tempo. Ci sono posti che spesso riservano grandi sorprese. E ci sono luoghi in cui è possibile perdersi tra gli infiniti suoi sguardi. Sempre diversi, sempre cangianti. Siamo nel Cilento di oggi. Su quella linea che un tempo ne segnava il confine. La Diga Alento sorge qui: in quel fiume che nasce e che muore nel mito.

Diga Alento: i mille volti del tempo

Ad un qualsiasi ‘viaggiatore’ un po distratto può sembrar d’essere in un luogo cupo ed inanimato. Eppure, se si osserva più attentamente, all’orizzonte appare un paesaggio incantevole, a tratti misterioso. Una passeggiata sulla collina mostra uno scenario inedito. Basta allontanarsi poco dalle vicine spiagge della costa del Cilento per scoprire posti nuovi. Fin dalle prime luci del giorno e fino al profondo della notte, mutano i silenzi, cambiano i colori. La Diga Alento è un patrimonio paesaggistico tutto da scoprire. Vivere un luogo è sublime se si osserva da una prospettiva diversa. Rigenera l’animo, acuisce la spensieratezza. Dai tepori della primavera fino alle soleggiate giornate d’estate. Oppure dal volto docile e mite dell’autunno al candido inverno che qui, si abbatte con insolita dolcezza. Forse una innata premura nell’attesa di una nuova e intensa fioritura. È quasi impossibile tramandare le suggestioni di questo posto se non attraverso qualche insolito scatto.

Acqua verde alla Diga Alento

Tramonti: il fuoco della sera

Quello che più colpisce è la mutevolezza dei paesaggi. In realtà ad incantare la nostra mente è quel momento preciso in cui il sole diventa una palla di fuoco. Sfoggia tutta la sua suprema bellezza, rimbalzando tra le nuvole o stagliandosi nel cielo terso. Poi, quasi all’improvviso, prima di scomparire dietro la collina, si specchia nelle acque. Man mano si affievolisce. Si tuffa ondeggiante nel crepuscolo della sera. Come oro indora quella sottile linea che funge da spartiacque tra terra e cielo. Eppure non siamo tra montagne sperdute, ne tanto meno tra gli scogli di rinomate cale. Quando al mattino una leggera foschia abbaglia questo dolce confine, ecco il risvegliar del giorno che sembra nascondere la bellezza del paesaggio. Poi l’alba. Il sole appare non distante tra le guglie delle montagne. E velocemente risale verso il suo regno blu. È una storia che finisce ad ogni tramonto…

Diga Alento

Diga Alento: quel ramo del Lago

Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi… è il celeberrimo incipit con cui Manzoni da inizio al suo capolavoro. Il romanzo del Cilento, invece, può partire da qui. Prima di doppiare la collina di Ostigliano, l’Alento crea un’ampia ansa, oggi sbarrata dal muro che ha permesso di fermare l’acqua. Riempendosi, si insinua brevemente lungo la vallata che sale verso le sorgive e, sul versante laterale, sotto gli abitati di Prignano, Finocchito e Monte Cicerale. Due rami, due volti diversi, che rievocano la pienezza delle parole manzoniane. Vicini e lontani, tra storie e memorie racchiuse in un opera che ben si sposa in questo angolo un tempo selvaggio ma ormai noto del Cilento. Basta scegliere l’ora giusta, cogliere il momento esatto. Ed ognuno di noi potrà mostrare in questo posto il suo essere interiore…

Punti di vista: la Diga Alento dall’alba al tramonto con uno sguardo dalla collina ultima modifica: 2019-07-29T09:00:56+02:00 da Giuseppe Conte

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