"Come danzare mentre si osserva la tela, senza che te ne accorga..." la mostra di Marco Di Lieto - itSalerno

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INTERVISTE

“Come danzare mentre si osserva la tela, senza che te ne accorga…” la mostra di Marco Di Lieto

di Marco Di Lieto - House into the wood

“Il percorso di un’artista è lungo più della sua stessa vita”

L’arte di Marco ha un non so ché che fa vibrare il cuore. Ecco che questa sensazione è già di per sé una sintesi sin da subito del tema della sua mostra. “Danze”, nel richiamo della dinamicità e del movimento. Un giovane artista che si è proposto sul suo territorio.
Spesso farsi notare nel mondo dell’arte e in più in una città come Salerno sembra facile, ma non lo è. Ma Marco Di Lieto ha una sensibilità particolarissima che emerge senza troppo sforzo dai suoi lavori ed anche dalla bella personalità che dimostra nel parlare di questi. Lo fa con uno spirito di condivisione, quasi di collaborazione. Come se l’opera d’arte fosse in realtà nel mezzo tra la tela, l’artista e l’osservatore. Esattamente quello che dovrebbe essere il fine ultimo dell’arte. Lascia da parte quello che potrebbe essere l’estro narcisista di un artista per creare in realtà con i movimenti sontuosi sulle sue tele un vero e proprio vortice aggregativo.

“Prendere il pennello e buttare i propri sentimenti su una tela”

Marco nonostante la sua giovane età ha fatto un’analisi chiara sullo scopo dell’arte secondo lui. Lo ha fatto in modo semplice ma per nulla banale, quasi con una chiarezza stucchevole.
E’ uno di quei momenti in cui è evidente come le opere e l’artista si appartengano; si appartengano senza morbosità, bensì con un’estrema libertà data proprio dalla dinamicità, dal creare spazio e unione. Fidatevi, questo non è un concetto sempre scontato, anzi è una qualità rara. Si manifesta con quel piccolo tocco, un dettaglio, un odore, un sapore o come in questo caso… una pennellata.
Con il suo mistero Marco ci fornisce alcune spiegazioni sui suoi gusti e sulla sua personalità. Il legame a doppio filo alle forme artistiche da lui stesso costruite così da renderci più vicini al suo punto di vista.
Avete ancora pochi giorni per visitare la mostra, in chiusura il 25 febbraio al FAI giovani Salerno in Via Portacatena, e scambiare una chiacchiera con l’artista che stiamo qui per presentarvi.

Chi è Marco? Qual è il tuo percorso artistico?

Attualmente studente universitario accademico delle Belle Arti di Napoli. Sin dal liceo il mio percorso artistico risiede nella pittura, non solo per la passione di vedere artisti che creano e ricreano i loro lavori ma per il fatto di aver avuto un nonno che non solo era direttore, professore, letterario ed altro, ma ha avuto la facoltà di avermi trasmesso una delle sue grandi passioni. La  pittura.

Marco Di Lieto - Artista

Marco Di Lieto – Artista

 

Quali traguardi hai raggiunto fino ad oggi nell’ambito del mondo dell’arte?

Essendo ancora studente di un’accademia ho potuto mostrare qualcosa sulla mia arte, tecnica e stile, nell’estate dall’anno scorso. La prima mostra è stata svolta in Costiera Amalfitana – Minori in una delle poche gallerie che la piccola città poteva darmi. La mostra si chiamava ‘’Suoni’’ ed era incentrata sul movimento delle figure in primo piano che ricordavano le vibrazioni e i suoni di uno strumento.

Qual è la tua fonte d’ispirazione per quanto riguarda i personaggi noti dell’arte?

Sin da piccolo amavo  buttare i colori coi pastelli e fare tutto casualmente poi col passare del tempo scoprii che il mio modo di creare scompiglio nell’ordine era molto simile all’artista Paul Jackson Pollock. E’ stato un pittore statunitense, considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’espressionismo astratto o action painting. E non solo con l’espressionismo astratto ma anche di figure quasi deformi, contorti o fuori dall’ordine come Pablo Picasso e Antonio Ligabue.

Di Marco Di Lieto - Il bosco - 2015 - acrilico e smalto 50 x70

Di Marco Di Lieto – Il bosco – 2015 – acrilico e smalto 50 x70

 

Quali invece sono stati per te i passaggi che ti hanno spronato a coltivare le tue doti artistiche?

Di recente ho visto molti artisti, anche quelli già famosi nel nostro periodo contemporaneo. Ma osservando i loro quadri e paragonandoli con gli artisti degli anni passati sentivo che qualcosa non andava. Come se quei pochi artisti abbiano perso qualcosa lungo il loro sentiero artistico. Un altro motivo è stato proprio la riduzione della passione per l’arte. E quando intendo la passione dell’Arte intendo proprio di prendere il pennello e buttare i propri sentimenti su una tela.

Per quanto riguarda la tua ultima mostra, come hai realizzato i tuoi lavori?

Dato che è la prima volta la metà dei lavori li ho ripescati che erano già fatti , erano semplici, ma unendoli raccontano una storia. Dato che il titolo era stato “Suoni” ho fatto in modo di posizionarli in senso circolare, non solo i quadri stessi.

Di Marco Di Lieto - Dance - 2015 - acrilico e smalto 50x70

Di Marco Di Lieto – Dance – 2015 – acrilico e smalto 50×70

 

Il fatto che ti sia affacciato al mondo della danza è dovuta a una passione da osservatore o sei un danzatore?

Non perché mi piaccia danzare. Ma perché l’arte si trova in ogni dove anche nel più umile lavoro che si trova. Per quanto riguarda il titolo “Danze” non è solo per la presenza di figure danzanti, umani, animali e piante, ma anche il modo di vedere una serie di quadri. E’ come se tu danzassi nello stesso tempo che osservi i quadri, senza che te ne accorga.

Sembra che le tue opere abbiano un tocco amaro, che personalmente trovo molto intrigante, mi sbaglio? Perché c’è questo lato oscuro, misterioso, nei lavori della tua ultima mostra?

L’arte dell’artista deve essere misterioso in tal modo avrai più attenzione e più persone che possono criticare sia in positivo che in negativo. Prima l’artista deve vedere ciò che gli altri non danno troppo importanza di vista.

Hai dei progetti in cantiere che vuoi svelarci?

Il mio obbiettivo e di far sapere alla maggior parte delle persone che la vita di un’artista non significa ‘’sopravvivere’’ ma vivere la vita e scoprire cose che purtroppo nella nostra società ci sfuggono. Salvare molti dalla loro follia e raccontare cose meravigliose alle nostre future generazioni. Perché noi artisti non viviamo in eterno in questo mondo però possiamo dare molto a chi verrà dopo di noi.

Che obiettivi hai per quanto riguarda la tua crescente formazione?

Ora come ora sono ancora in fase di apprendimento e non posso dire quando finisce perché il percorso di un’artista è lungo più della sua stessa vita. Io posso solo essere felice di lasciare qualcosa alle future generazioni e soprattutto che si ricordano di me.

“Come danzare mentre si osserva la tela, senza che te ne accorga…” la mostra di Marco Di Lieto ultima modifica: 2018-02-21T08:30:29+01:00 da Francesca D'Elia

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