Ostigliano, il culto della Madonna: storia e leggenda

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ARTE E CULTURA

Ostigliano, il culto della Madonna: storia e leggenda

Ostigliano la cappella della Madonna

La diffusione del culto mariano in Cilento, come nel resto del Meridione d’Italia, è comprensibilmente dovuto alla migrazione di monaci che si sono facilmente radicati in queste terre. Lo testimonia il profondo legame che insiste fino ai secoli scorsi, soprattutto nel praticare il riti antichi. Ostigliano alla Madonna dedica una piccola chiesa situata sulle sponde del fiume. Nell’onomastica popolare conserva proprio la titolazione di ‘Madonna del Rito’.

Una chiesa di campagna…

Alla confluenza della jumarella nel fiume Alento, si trova la chiesetta riconosciuta come ‘Madonna di Loreto’, realizzata negli anni ’50 del 900. In precedenza esisteva una antica cappella. La nuova cappella fu consacrata subito. Si evince dal bollo parrocchiale datato 09 agosto 1950 posto sul Missale Romanum. Del ‘sacellum’ restano visibili i ruderi. Non è possibile datare con esattezza il primo sito mariano presente ad Ostigliano. E’ comunque accettabile una collocazione seicentesca. Interamente in pietra, è costituita da un unico ambiente absidato. Nello stesso spazio trova posto l’immagine della Vergine. Su uno spiazzo leggermente più a monte, invece, l’attuale cappella. L’architettura mantiene fede all’originale limitatamente all’abside.

La cappella della Madonna ad Ostigliano: labside

Ostigliano, la leggenda della Madonna

Le memorie del posto narrano di una icona della Madonna rinvenuta nel greto del fiume. Rispettando i canoni classici delle leggende cilentane, anche ad Ostigliano convergono i tratti più comuni delle narrazioni che affiancano la storia dei luoghi. L’effige della Vergine fu rinvenuta nel letto del fiume al contempo da ostiglianesi e ciceralesi. Il luogo esatto del ritrovamento ricadeva nel territorio di Ostigliano e gli abitanti rivendicarono il possesso della statua. I ciceralesi ebbero la meglio e la portano sulla riva opposta. Si decise di costruire una piccola chiesa. Gli uomini spaccavano le pietre e le donne le trasportavano; ma al mattino seguente il mucchio non c’era più, la forza del fiume le portava sulla sponda opposta; e così per diversi giorni, finché si pensò che il volere della Madonna era quello di dimorare in territorio di Ostigliano, ove venne eretta la chiesetta.

La chiesa parrocchiale di Ostigliano

Ostigliano, il 18 agosto

Fino ai primi lustri della seconda metà del secolo scorso, la festività coincideva con le quarta Domenica del mese di Agosto. Successivamente, per permettere la partecipazione di tanti emigrati, la ricorrenza è fissata nel giorno di Sant’Elena (18 Agosto). All’alba, partendo dalla Chiesa Madre, i fedeli si dispongono in processione. Al suono delle campane ha inizio il pellegrinaggio. La magna devozione per la Madonna è testimoniata dalla presenza di ‘centé’ e di ori, oltre che dalla grande partecipazione popolare. La strada percorsa dai pellegrini prende il via dalla parte alta del paese. Da qui inizia la discesa verso il fiume. Il suono della campanella annuncia l’arrivo del corteo. Come da classica tradizione cilentana esegue tre giri intorno alla cappella prima delle funzioni. Terminate le celebrazioni il corteo si ricompone, si saluta la Madonna e s’imbocca la via che riporta all’abitato.

Ostigliano, il culto della Madonna: storia e leggenda ultima modifica: 2019-08-12T09:00:14+02:00 da Giuseppe Conte

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