Ostigliano, la Madonna del Rosario sfida il tempo e la memoria

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ARTE E CULTURA

Ostigliano, la Madonna del Rosario sfida il tempo e la memoria

La Madonna Del Rosario ad Ostigliano

Ad Ostigliano la Madonna del Rosario è tra i culti principali maturati nella devozione locale. Tra la documentazione nota, la prima visita pastorale compiuta alla parrocchiale del paese, risale al 1583. Il 9 dicembre, la chiesa fu visitata dal Vicario Galasso di Mons. Belo. A partire dal secolo successivo, le visite pastorali saranno più frequenti. Dal XVI secolo si evince un quadro piuttosto chiaro della devozione mariana.

Ostigliano, la Madonna del Rosario

La devozione mariana rappresenta l’unico culto che nel Cilento abbraccia l’intero territorio. La popolarità della figura di Maria nelle sue vesti più celebri e importanti, è senza dubbio dovuta all’istituzione della ricorrenza in ricordo della battaglia di Lepanto. L’origine, invece, è attribuita all’apparizione della Vergine a San Domenico nel 1208. Per volere di papa Pio V venne istituita con il nome di ‘Madonna della Vittoria’. E’ fissata al 7 ottobre. Ciò per celebrare la vittoria in battaglia della Lega Santa sull’Impero ottomano nel 1571. Ad Ostigliano, nel 1646 si conferma l’esistenza di tre cappelle all’interno della chiesa madre. Una è quella del Rosario. Forse la più importante (le altre erano consacrate a San Giovanni e Santa Caterina). Già allora possedeva una confraternita. Inoltre, nel resoconto della visita pastorale del 1698 si menzionano due calici, uno dei quali appartenente alla cappella del Rosario.

La chiesa parrocchiale di Ostigliano

L’immagine della Madonna

L’icona della Madonna è custodita nella terza nicchia della navata laterale sinistra. Appartiene alla tipologia dei ‘simulacri da vestire’. Prima degli ultimi lavori di restauro contava su un altare in marmo. Fu eretto per devozione popolare sul finire della prima metà del XX secolo. L’immagine, a grandezza naturale, si configura come una delle opere più importanti della parrocchiale. Ad impreziosire la statua, un abito rosso decorato con motivi color oro. La statua della Madonna reca sul braccio sinistro il bambinello, anch’esso vestito in rosso, mentre, nella mano opposta lascia scivolare il rosario. A primo sguardo la Vergine e il bambino appaiono di diversa fattura. Fanno supporre una realizzazione in tempi diversi. Entrambi possiedono una corona. Nel corso dei secoli il vestiario ha subito mutamenti. Anche le originali configurazioni hanno subito cambiamenti.

Mantello della Maodnna ad Ostigliano

Ostigliano: la ricorrenza e la memoria

La confraternita del ‘Ss. Rosario’, pur nata quasi certamente nel XVII secolo, è pensabile che non abbia affiancato costantemente il culto. Accettabile è che abbia subito interruzioni nel tempo. Tuttavia, una certa continuità, ancora una volta a conferma di una magna devozione, la possiamo riscontrare nei costanti tentativi di ripresa, alcuni recenti, che ne determinano l’esistenza e la sopravvivenza anche in tempi moderni. La ricorrenza, invece, è fortemente ridimensionata rispetto al passato. E’ presente ancora, e si traduce, solitamente in una processione che si tiene in genere la domenica più prossima al 7 ottobre. Per il 2019 la festività è stata anticipata a sabato 5 ottobre. Momento significativo è la tradizionale processione. Tuttavia è da evidenziare che, nonostante quella storta di marginalità dovuta alla collocazione autunnale ed alla percezione meno incisiva nella devozione locale, rimane una ricorrenza viva.

Ostigliano, la Madonna del Rosario sfida il tempo e la memoria ultima modifica: 2019-10-07T09:00:12+02:00 da Giuseppe Conte

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