San Marco a Rota: i nuovi scavi per la chiesetta di Curteri – itSalerno

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Storia

San Marco a Rota: i nuovi scavi per la chiesetta di Curteri

Scalpello per proseguire gli scavi - San Marco a Rota

Il nostro territorio regala giorno dopo giorno testimonianze storiche di inestimabile valore e incredibile splendore. E come un osservatore silenzioso ma attento della storia del mondo, non si lascia sfuggire nessuna bellezza. Infatti, tra le sue terre floride, nasconde tesori entusiasmanti che pian piano iniziano a venire alla luce. Fortunatamente, altrettanto attenti sono gli occhi degli archeologi e degli studiosi che riescono a captarne l’importanza. Così è successo per il modesto ma intrigante complesso monumentale di San Marco a Rota.

San Marco a Rota: la piccola chiesetta di Curteri

Denominata inizialmente Santa Maria de Rota, la chiesa di San Marco a Rota è la più antica della zona. Era l’anno 803 quando le prime fondamenta occuparono il terreno, permettendo ai notai dell’epoca di lavorare. Il suo era un ruolo chiave per i fedeli della zona che la frequentarono fin quando non eressero delle nuove chiese nei dintorni. Le acque sorgive che scorrevano nelle adiacenze della Chiesa, inoltre, avevano formato una zona paludosa. In un secondo momento, nel 1723, gli enti ritennero necessario portare a compimento un restauro. Infine, nel 1884, la parrocchia subì una divisione: San Marco a Rota e San Rocco a Curteri e Santa Maria delle Grazie in Monticelli. Invece, l’abside fu soggetto di alcune ristrutturazioni e ampliamenti nel 1891. Sfortunatamente, nel 1901, il sindaco ne decise la chiusura ai fedeli. Tuttavia, anni dopo, la Chiesa riaprì le sue porte ai fedeli.

Lavori con delle rocce - San Marco a Rota

La ricchezza archeologica di San Marco a Rota

Già nel 1986 il professore Paolo Peduto intuì l’incredibile potenziale della zona di San Marco a Rota e iniziò a studiarla. E in tal modo scoprì che le fondamenta dell’abside si appoggiavano su uno strato risalente all’età imperiale. Ad avvallare questa tesi, trovò anche delle monete di Probo e delle tombe che dovrebbero risalire al periodo che intercorre tra il VI e il VII secolo. Nonostante le scoperte già di incredibile valore storico, le sorprese non finiscono. Si pensa, infatti, che l’area dell’aia sia collocata al di sopra di un battistero. Sebbene di modeste fattezze e umili origini, la Chiesa di San Marco dischiude i suoi tesori nascosti giorno dopo giorno, ponendosi tra le aree archeologiche di maggior rilievo.

Un metro e una cartellina su delle rocce - San Marco a Rota

Gli scavi di oggi a San Marco a Rota

Con la collaborazione dell’Università di Salerno, l’Istituto Interdiocesano e il Comune di Mercato San Severino hanno dato il via ad un nuovo periodo di scavi. Ovviamente senza intaccarne l’aspetto originario, gli scavi hanno riportato in vita la storia della Chiesa e dei suoi sotterranei. Secondo le ricerche, inizialmente vi era una villa dell’età romana. Purtroppo, una catastrofe naturale ne ha distrutto quasi ogni traccia, lasciando spazio ad una costruzione seguente. Probabilmente, si tratta di un edificio di culto cristiano di cui si sta oggi riscoprendo l’esistenza. Senza dubbio, ciò potrà far registrare nuovi dati sulla storia di San Marco a Rota, collocandolo più precisamente nella storia di Mercato San Severino. Ma dovremo attendere ancora un po’. Indubbiamente, i lavori saranno approfonditi e condotti con appassionato rigore, portandoci ad avere nuove e certe notizie in futuro.

San Marco a Rota: i nuovi scavi per la chiesetta di Curteri ultima modifica: 2019-10-25T09:00:07+02:00 da Elena Morrone

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