San Nicola, un antico culto ben radicato nel Cilento

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ARTE E CULTURA

San Nicola, un antico culto ben radicato nel Cilento

San Nicola - Chiesa Madre di Perito

La ricorrenza di San Nicola è una festività ben radicata nel Cilento. Ne è conferma la predominanza nelle titolazioni parrocchiali presenti nel territorio. Il 6 dicembre la tradizionale processione accomuna tante realtà. Spesso i rituali legati a San Nicola anticipano le festività natalizie. È d’uso in alcuni casi accendere il falò, come accade nel rione Spio di Vallo della Lucania. Ecco i luoghi e le tradizioni che sfidano il tempo.

San Nicola nel Cilento

Nella Diocesi di Vallo della Lucania detiene il primato quasi assoluto nelle titolazioni parrocchiali, secondo solo alla Vergine Maria. Numerose le realtà che ne conservano la memoria. L’ampia diffusione è giustificata dalla presenza degli insediamenti monastici. Furono i basiliani a diffondere il culto nelle nostre zone. É patrono ad Alfano, Campora, Ceraso, Monte Cicerale, Castinatelli, Gioi, Abatemarco, Omignano, Novi Velia, Piaggine, Perito, Prignano, Rofrano, Valle Cilento, Stella Cilento. Non sempre però, la titolazione corrisponde al culto principale, sia per ragioni storiche sia in virtù di nuovi scenari affiorati nel corso dei secoli. In alcuni comuni tocca più parrocchie come Ascea e Catona, Pollica e Galdo, Centola e San Nicola. Ma le devozione legata a San Nicola sconfina oltre i richiami patronali. Molto sentita a Vallo della Lucania. Nel rione Spio la chiesetta si rianima in occasione della festività. Si accende il falò che caratterizza la festa.

San Nicola - Catona (Ascea)

Capograssi

Ripercorrendo il Cilento non sempre è facile individuare le peculiarità delle singole realtà. Diversi paesi, oggi molto piccoli, custodiscono tasselli di storia importanti. A Capograssi (Serramezzana), il culto di San Nicola rivela le sue tracce nella chiesetta cimiteriale situata a poca distanza dal paese. Probabilmente è quel che resta di un antico Monastero. Le origini del tempio sono molto antiche. Si riscontrano già nel X secolo. Questi luoghi, a differenze di quanto si può pensare, raccontano di storie cariche di devozione e di splendore. Osservando i dintorni è possibile immaginare come questi posti siano stati carichi di vita in passato. Nella chiesa si trova un altare su cui l’immagine di San Nicola accoglie gli sguardi. Ai lati è raffigurata la Madonna. Da ammirare anche gli affreschi. All’esterno, invece, vi è un cippo su cui è raffigurato San Nicola e una data che riporta il 1602.

San Nicola

Tradizioni e curiosità

Nelle frazioni di Futani il patrono è San Nicola: Castinatelli affida la sua protezione al Santo di Bari mentre Eremiti a San Nicola da Tolentino. Tipiche del Cilento sono le ‘Sacre rappresentazioni’ che compaiono in diversi periodi dell’anno; a Prignano Cilento si svolge il Lunedì dell’Angelo. La piazza su cui si affaccia la chiesa parrocchiale del paese, diventa scenario dell’Opera dei turchi. Per l’occasione si rivive un miracolo compiuto da San Nicola e un momento della sua vita. Non è questo l’unico caso in cui la ricorrenza è posticipata. La festività ricade il 6 dicembre e spesso si limita alle sole funzioni religiose, pur essendo un momento molto partecipato. Secondo tradizioni locali e talvolta semplicemente per favorire la presenza di un numero maggiore di devoti, la ricorrenza è spostata al periodo estivo. È il caso di Perito e Valle Cilento che festeggiano San Nicola anche la prima domenica di agosto.

San Nicola, un antico culto ben radicato nel Cilento ultima modifica: 2018-12-05T09:00:51+01:00 da Giuseppe Conte

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