Cilento, il calendario popolare tra gennaio e febbraio

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Cilento, il calendario popolare tra gennaio e febbraio

il Cilento d'inverno: Ostigliano visto dalla piazza che porta a San Rocco

Il Cilento è una terra che si avvale di una straordinaria ricchezza culturale. Ogni periodo dell’anno conserva memorie lontane. Nel cuore dell’inverno più occasioni ci rivelano la sua intensità. I giorni della merla, considerati i più freddi dell’anno, anticipano la Candelora. Ed è appena iniziato il mese di febbraio. Il giorno seguente arriva San Biagio. Cosa rappresentano per i cilentani queste importanti ricorrenze?

I giorni della merla

L’origine dei ‘giorni della merla’ non è chiara ne tanto meno esiste una spiegazione univoca. È frequente, invece, un adattamento leggendario. Tra le diverse accezioni, si racconta che in quei giorni una coppia di merli bianchi, per il troppo freddo, si rifugiò in un comignolo. Passato il maltempo, ne uscirono e si ritrovarono con le piume annerite per la fuliggine. I giorni della merla, generalmente, coincidono con gli ultimi del mese di gennaio. Si ritiene che siano i più freddi dell’anno. Tuttavia non è possibile, per ovvi motivi, stabilire con esattezza in quale decade ricada con esattezza questa evenienza. Resta però una consuetudine ben ancorata alla tradizione popolare. Nel Cilento è il tempo in cui le produzioni subivano un fermo dovuto al clima. E così ci si affidava all’oralità. Jennaro sicco massaro ricco recita un noto proverbio. Se corrisponde a verità, la stagione dei raccolti sarà abbondante.

I proverbi sul tempo nel Cilento

Cilento, la Candelora

Il 2 febbraio si celebra la Presentazione di Gesù al Tempio. Nel linguaggio popolare è la Candelora, una festività che, soprattutto in passato, ha scandito i ritmi della quotidianità. Il legame tra la ricorrenza è la sfera agro-pastorale ha radici antichissime, probabilmente da ricercare in contesti che vanno ben oltre gli stessi significati cristiani. Ed è proprio dalle origini che bisogna partire per comprenderne a pieno i significati più profondi. A rendere la ricorrenza decisamente popolare, è di certo il celebre proverbio. Quanno vene la Cannelora ra vierno simo fora ma si chiove o mena viendo quaranda juorni re maletiembo, alludendo palesemente alle condizioni climatiche. É ovvio che nessun fondamento scientifico accorre in aiuto a porre significato se non la sola superstizione e la convinzione che ne deriva. Così in Cilento si accoglie l’arrivo della Candelora. Tramandando un immenso patrimonio culturale che va ben oltre la visione collettiva.

Cilento, polpette di San Biagio
polpette (foto Giuseppe Conte)

San Biagio nel Cilento

E questo periodo si avvia a conclusione con una ulteriore tappa importante. È il 3 febbraio. Si ricorda una delle festività meglio rappresentative per i cilentani. San Biagio è stato posto a protezione anche delle produzioni agricole considerato che la sua ricorrenza ricade nel periodo della prima semina in diverse occasioni nel Meridione ed è, di conseguenza, propiziatore del raccolto. Per antica tradizione, era d’uso in passato benedire alcune sementi. In parte venivano utilizzate per la riproduzione e in parte come foraggio agli animali: in tal modo si affidavano a San Biagio, non solo il raccolto ma anche la protezione del bestiame dell’aia. Per questi aspetti richiama, in parallelo, la figura di Sant’Antonio Abate. Nella gastronomia si passa ad un classico della cucina. È d’uso ancora oggi portare in tavola le polpette. Si preparano con patate, pane raffermo, formaggio e uovo. Il resto invece si affida alla ‘ricetta di famiglia’.

Cilento, il calendario popolare tra gennaio e febbraio ultima modifica: 2020-01-27T09:00:00+01:00 da Giuseppe Conte

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