‘San Francesco del Cilento’, il convento e il fiorir della sua storia

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ARTE E CULTURA

‘San Francesco del Cilento’, il convento e il fiorir della sua storia

San Francesco

San Francesco è tra i Santi più amati d’Italia. Nel Cilento il culto è presente da secoli. Numerosi luoghi ne conservano memoria. In particolare, meritevole di interesse, è il convento di Rocca o semplicemente di ‘San Francesco’ per l’appunto. Qui la storia ha un profondo legame con il Santo di Assisi. Ha favorito l’intensificazione culturale nel Cilento Antico. Luogo di ‘incontro’ e di scambi economici: vi nacquero due importanti fiere.

‘San Francesco del Cilento’

Secondo la tradizione il convento francescano fu fondato da San Bernardino da Siena nella prima metà del XV secolo. Situato tra le frazioni di San Martino (Laureana) e Rocca (Lustra, territorio da cui oggi dipende amministrativamente), popolarmente viene identificato anche con l’accostamento a questo piccolo centro, un tempo cuore pulsante del Cilento Antico (il convento di Rocca). Diverse sono le tracce architettoniche dei francescani nel territorio (ad Agropoli, a Gioi). Spesso tratteggiate da laboriose leggende. Ciò nonostante ad acquisire maggiore notorietà nel tempo è stato senz’altro il convento di Lustra. Non a caso è ricordato proprio come ‘San Francesco del Cilento’. Tuttavia nel corso dei secoli ha subito diversi ampliamenti. E’ variata anche la sua importanza. Strutturalmente, dalla porta centrale si accede alla chiesa, mentre sul lato sinistro si trova l’ingresso per il chiostro. All’interno si conservano bellissimi affreschi, alcuni meritevoli di restauro.

San Francesco è patrono d'Italia

San Francesco, un miracolo sul mare…

Francesco nasce ad Assisi tra il 1181 e il 1182 Morirà nella stessa città nel 1226. Fondatore di un ordine mendicante, da cui preso il nome, per le sua umiltà passa alla storia come il ‘poverello di Assisi’. La memoria si celebra il 4 ottobre. Nel 1939, papa Pio XII, insieme a Santa Caterina da Siena, lo proclama ‘patrono d’Italia’. Secondo la tradizione, San Francesco parlò alle creature del cielo e del mare. Agli uccelli ed ai pesci e lo fece nei pressi dell’abitato di Agropoli da uno scoglio che oggi ne porta il nome. Su di esso sorge una croce a perenne memoria. Sempre secondo la tradizione, pare che il mare in tempesta, nonostante la sua impetuosa potenza, mai supera con le onde questo scoglio. Sulla terraferma, invece, si trova il luogo dove è esistito il convento. Nel Cilento altre importanti testimonianze architettoniche francescane si trovano a Gioi.

San Francesco Di Assisi in preghiera

Le fiere

La presenza dei frati nel territorio ha sempre contribuito alla crescita culturale e spirituale. L’ordine dei francescani, in particolare, godeva di una grande stima in quanto seguaci del ‘Santo di Assisi’. Il luogo, inoltre, special modo in passato, era di certo animato da una discreta vitalità, tanto che nei pressi del convento hanno preso vita due importanti fiere. Una è quella di ‘San Francesco’ che un tempo si ripeteva dal 2 al 4 ottobre. L’altra è quella delle ‘Palme’ la Domenica che precede la Pasqua. Mentre la prima ravvia la memoria del Santo, la seconda ha assunto importanza per dimensioni e sacralità grazie alla collocazione primaverile che favoriva l’afflusso di mercanti e visitatori: si festeggiava l’inizio della tiepida stagione. I pellegrini provenienti anche da zone distanti, dopo aver partecipato alle funzioni si approvvigionavano tra le bancarelle allestite nelle immediate vicinanze del convento sulla via che porta a Laureana.

‘San Francesco del Cilento’, il convento e il fiorir della sua storia ultima modifica: 2019-09-30T09:00:51+02:00 da Giuseppe Conte

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