Amato di Montecassino: il giornalista di un'epoca lontana - itSalerno

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Storia

Amato di Montecassino: il giornalista di un’epoca lontana

Amato - Vista della Salerno Longobarda

Ad oggi, siamo abituati ad un giornalismo meramente finalizzato ad ottenere like su Facebook, condivisioni sui social e alla promozione del giornale. Si direbbe quasi uno scempio vedere le testate nazionali che pubblicano video di gattini e cagnolini. Un tempo, tuttavia, il giornalismo si sostanziava di inchieste, report, cronaca e, volendo tornare ancora più indietro, di veri e propri libri che descrivevano i fatti dell’epoca. I cronisti dell’epoca erano specialmente monaci e tra questi spicca la figura di Amato di Montecassino.

Le origini splendide di un monaco dedito alla narrazione

Secondo alcune testimonianze, Amato sarebbe nato nella nostra pacifica e tranquilla Salerno, intorno all’anno 1010. Salerno, in quel periodo, era una città florida e solidamente retta dalle dinastie longobarde. Il principato, infatti, si estendeva da alcune zone del principato di Capua, parte della Calabria e della Puglia, fino ad Amalfi e Gaeta. Il principe Guaimario IV era l’artefice di queste vaste conquiste e dello scintillio della città di Salerno. Nonostante alcune incursioni dei pirati Saraceni, infatti, la città godeva di particolare splendore e ciò si rifletteva nelle sue immense ricchezze. Fu proprio in questo contesto storico che Amato nacque e ne rimase profondamente affascinato. Purtroppo, eccetto per le notizie sulle sue opere non si sa molto della sua vita. Si ipotizza che probabilmente fu vescovo a Pesto-Capaccio, in un periodo dal 1047 al 1058.

Amato - Roberto il Guiscardo con la sua corte
Corte del Medioevo

Le antiche testimonianze sul monaco Amato

Come spesso accade per personaggi del genere, le uniche fonti sul loro lavoro si hanno da altri autori. Il monaco e scrittore Pietro Diacono, infatti, afferma che Amato fu autore di due scritti: De laude eiusdem pontificis e De duodecim labidibus et civitate caelesti Hierusalem. Il primo, molto probabilmente, era un carme che celebrava Ildebrando, l’arcidiacono e il secondo, invece, narrava delle dodici pietre preziose e della città celeste di Gerusalemme. Ciò corrispondeva ad un tema di grande voga nel Medioevo e si riferiva ad una visione dell’Apocalisse. Fu autore anche di quattro libri che rievocavano le gloriose gesta di Pietro e Paolo, composti in esametri. Tuttavia, inebriato da ciò che stava succedendo nell’Italia Meridionale, decise di comporre la Historia Normannorum, ancora oggi apprezzata.

Amato - Palazzo Dei Normanni
Palazzo dei Normanni a Palermo

Il giornale di un’epoca: la Historia Normannorum di Amato

Con ben otto libri di testimonianze, la Historia Normannorum si pone come base per gli studi riguardanti l’XI secolo. Difatti, racchiudono il periodo tra il 1016 e il 1078 e ne dipingono gli avvenimenti più importanti. Sebbene non si conservi la versione originale, ne abbiamo conoscenza grazie alla sua traduzione in francese. Al suo interno viene descritto l’assedio di Salerno, la conquista della Sicilia e, specialmente, la figura di Roberto il Guiscardo. Egli pose fine alla dominazione longobarda, governando saggiamente la città di Salerno assieme a sua moglie Sichelgaita. Inoltre, l’opera di Amato è una visione a 360 gradi di altri eventi storici, come la battaglia di Hastings e la Riforma Gregoriana, analizzata dal punto di vista del clero. La Historia Normannorum di Amato conserva ancora oggi il fascino delle grandi opere, portatrice di un pezzo importante della nostra storia.

Amato - La corte di Roberto il Guiscardo
La corte di Roberto il Guiscardo e Sichelgaita

Una vita longeva culminata con la passione di Amato

Purtroppo, è difficile far risalire ad una data precisa la morte di Amato ma, ancora oggi, si è abbastanza certi del luogo. In pace e dedito alle sue opere, Amato morì nel monastero di Montecassino, circondato dalla pace e dalla tranquillità, e si spense pacatamente. Come un osservatore silenzioso e ligio al dovere, rimase dietro le quinte degli eventi e si limitò a raccontarli, non sapendo che, un giorno, un’intera città gli sarebbe stata grata.

Amato di Montecassino: il giornalista di un’epoca lontana ultima modifica: 2019-08-23T14:09:05+02:00 da Elena Morrone

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